Auto senza conducente e mercato immobiliare

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Le auto senza conducente potrebbero diventare realtà in Aprile, almeno in California, dove si potrà testare su strada le auto senza pilota. Anche il governo britannico ha lanciato la scorsa settimana una revisione delle leggi sulle auto senza pilota, con l’obiettivo di portarle in strada entro il 2021.

L’arrivo delle auto senza conducente non modificherà solo il traffico ed il modo in cui ci muoviamo, ma cambierà forse anche dove viviamo e lavoriamo colpendo il mercato immobiliare.
Da sempre, la vicinanza degli immobili al trasporto pubblico è vista con un’aggiunta di valore all’immobile stesso. Ma l’arrivo dei veicoli senza conducente potrebbe cambiare l’utilità stessa dell’esistente trasporto pubblico.

Un primo possibile sviluppo potrebbe riguardare il fatto che la disponibilità di veicoli senza conducente, così come il ride-sharing, favorisca la tendenza del non possedere un’auto, rendendo la vicinanza al trasporto pubblico importante almeno quanto prima.

Ma vi è anche un’alta possibilità: l’introduzione dei veicoli senza conducente potrebbe rendere l’accesso al trasporto pubblico meno importante per i pendolari, questo perché “i veicoli senza pilota possono ridurre i costi di viaggio, il tempo e la congestione del traffico, aumentando la sicurezza” come affermato da KPMG nel 2017. Questi vantaggi potrebbero far preferire il veicolo senza conducente al trasporto pubblico: quando si parla di veicolo senza pilota non bisogna solo pensare ai veicoli privati ma anche a shuttle e bus. Infatti Olanda, Cina e Svizzera stanno già testando un trasporto pubblico composto da bus elettrici senza conducente; questo sviluppo potrebbe ridare valore ad aree ora meno interessanti data la distanza dal trasporto pubblico e di conseguenza aumentarne il valore del mercato immobiliare.

Infine non è possibile tralasciare la questione parcheggio: molti di noi guidano fino al lavoro la mattina, cercano un parcheggio nelle vicinanze, dove l’auto restarà inutilizzata fino alla fine della giornata. Si stima che in media le auto private vengano usate per solo il 5% del tempo, restando parcheggiate per il restante.

Ma la situazione potrebbe cambiare riducendo la necessità di parcheggio: una volta raggiunto il luogo di lavoro, l’auto senza conducente potrebbe spostarsi e parcheggiarsi in un’area ‘di seconda scelta’ oppure potrebbe non aver proprio bisogno di parcheggio perché, così come un taxi, potrebbe andare a servire un’altra persona per un altro viaggio.
Uber, già alternativa a taxi e trasporto pubblico, in novembre ha concordato con Volvo per l’acquisto di 24’000 SUV, per creare una flotta di auto senza pilota.

Questa riduzione nella necessità di parcheggio potrebbe aprire diverse strade:
potrebbe ridurre i costi per i proprietari di immobili che per il momento devono essere in grado di fornire un parcheggio oppure potrebbe dare il via a nuove costruzioni dove attualmente si trovano parcheggi e garage. Quest’ultimo fattore risulterebbe particolarmente rilevante in quelle città dove il terreno è costoso e prezioso.

In conclusione: il semaforo verde sta è sempre più vicino per le auto senza pilota, le quali potrebbero diventare una semplice alternativa per spostarsi oppure più profondamente alterare l’attuale equilibrio.
Certo è che non solo l’industria del trasporto verrà attaccata.

Maggiori informazione nell’articolo pubblicato da Ely Razin (CEO of CrediFi) per Forbes

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