Crollo ponte Morandi: per l’autotrasporto danno di oltre 116 mln di € in due mesi

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A due mesi dal crollo del Ponte Morandi il danno economico complessivo per le imprese dell’autotrasporto in transito per il nodo di Genova ha superato i 116 milioni di euro, cioè oltre 2 milioni di euro al giorno; per i camion che quotidianamente attraversavano il ponte nel percorso cittadino l’incremento dei costi ha raggiunto oltre i 32 milioni di euro, pari a quasi 600 mila euro al giorno.

E’ quanto emerge da un’indagine di Conftrasporto-Confcommercio, realizzata in collaborazione con Isfort, diffusa pochi giorni fa al 4° Forum Internazionale di Conftrasporto-Confcommercio a Cernobbio.

E’ forse ancora presto per disegnare scenari futuri mentre ancora gli Enti locali, il Governo, le imprese e le famiglie fanno i conti con le conseguenze immediate del crollo, ma quando le aree colpite saranno messe in sicurezza e gli sfollati adeguatamente ricollocati, sarà opportuno considerare, oltre le politiche, anche i danni indiretti per le imprese che, a causa del crollo, hanno subito una diminuzione, più o meno rilevante, di profitto.

Come dimostra la stima che segue, il danno economico non riguarda solo la città e la regione, ma si estende a tutto il quadrante nord occidentale del Paese, in prima battuta, ed alle dinamiche dell’import export nazionale legate alle performance del Porto di Genova, in seconda battuta.

L’allungamento dei percorsi di trasferimento da levante a ponente (+120Km) e da ponente a levante (+70Km) del nodo di Genova provocato dall’interruzione della connessione assicurata dal Ponte Morandi, determinano un incremento di costo quotidiano per il complesso del trasporto merci su strada di poco meno di 600mila euro (568.500). Tale valore grava per l’80% sulle imprese di autotrasporto che svolgono servizi in conto terzi e per il 20% sulle imprese di produzione che utilizzano mezzi propri per lo spostamento delle proprie merci.

A tale proposito è opportuno considerare che l’aumento di una sola ora dei tempi medi di percorrenza (a causa di congestione del traffico o dell’incremento delle distanze) genera un incremento di costi del servizio di trasporto merci su strada per i circa 4.000 camion che in media entrano ed escono ogni giorno dal porto di Genova di più di 250mila € (265.200), mentre per i 31.500 camion che transitano per il nodo di Genova tale valore sale a più di 2 milioni di euro (2,08).

Sono passati due mesi dal crollo ed il danno generato dal crollo per la merce trasportata su camion nei percorsi che dal levante si dirigono verso il ponente cittadino e viceversa, non essendo ancora stato ripristinato il collegamento assicurato dal Ponte Morandi e non essendo stati modificati i percorsi alternativi è rimasto sostanzialmente inalterato dal 14 agosto. Si può pertanto stimare che il danno provocato sia lievitato in questi due mesi oltre i 32 milioni (32,8). Mentre per il resto del traffico merci su gomma che gravita attorno al nodo di Genova – ipotizzando un incremento medio giornaliero dei tempi di percorrenza di circa un’ora – si può stimare che il danno economico per l’autotrasporto a servizio del Porto di Genova sia arrivato a quasi 15 milioni (14,8), mentre quello per il complesso dell’autotrasporto in transito per il nodo di Genova superi i 116 milioni (116,4).

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