La holding logistica del Porto di Gaeta

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Gli anniversari sono preziosi momenti per fare il punto della situazione, guardare al presente valutando il passato e buttando un occhio al futuro. Intergroup lo ha fatto in occasione dei suoi 30 anni di attività, organizzando a Gaeta una grande festa con i clienti, i fornitori, le autorità e le 98 famiglie che collaborano con il Gruppo. Oltre che ad un evento conviviale, l’azienda ha proposto anche un momento culturale che ha posto al centro dell’attenzione il porto di Gaeta.

Il Gruppo

La holding logistica intergroup, con 98 dipendenti e sede a Roma, conta oggi su una rete di 4 terminal portuali come Civitavecchia, Gaeta, Ravenna e Savona, e 9 Warehouse dislocate su tutto il territorio nazionale, molti dei quali dotati di impianti di packaging ed etichettatura.  Il Gruppo comprende anche una società di trasporti che effettua consegne su tutto il territorio nazionale ed alcune destinazioni internazionali, oltre che ad una società che effettua trading e distribuzione di materie prime. Ogni anno intergroup movimenta diverse milioni di tonnellate di merci nell’industria agroalimentare, acciaio, biomasse, agricoltura, special cargo, cemento, e trasporta circa 1 milione di passeggeri nel terminal di Civitavecchia, dove svolge servizio di handling per Tirrenia e per Moby Lines.

Uno dei riconoscimenti più importanti per i nostri 30 anni di attività – spiega il direttore generale intergroup, Riccardo Sciolti – è arrivato dalla London Stock Exchange, che ha incluso la nostra azienda tra le 1.000 companies to inspire Europe, ossia tra le mille imprese che rappresentano il motore ed il futuro dell’economia Europea. Ricordo che la Borsa di Londra dal 2007 controlla anche il 100% della Borsa Italiana”.

30 anni di evoluzione

In questi anni la logistica si è trasformata. In precedenza, era comune il massiccio trasferimento delle materie prime verso luoghi in cui si producevano le merci ed i prodotti finiti. Ora, però, le produzioni avvengono sempre più in Paesi estremamente distanti dai luoghi di destinazione. Il cosiddetto “mercato globale” ha quindi spinto fortemente alla mobilità e allo scambio mondiale delle merci e delle persone. Nei primi anni di vita dell’azienda, verso la metà degli anni Ottanta, il mondo si stava dirigendo verso una nuova era a causa dei rapidi cambiamenti sociali, culturali e scientifici. Si affermavano nuovi mezzi di trasporto, sistemi di comunicazione in precedenza sconosciuti e la tecnologia informatica si diffondeva in tutti i settori produttivi e della vita sociale, diventandone il nuovo sistema nervoso. Oggi intergroup ha una nuova squadra manageriale, guidata dal direttore generale Riccardo Sciolti, con 37 anni di esperienza nel mondo della logistica, Pietro Di Sarno, responsabile commerciale, e Daniele Palombi (CFO del gruppo). Passione, innovazione, idee, etica ed eccellenza sono i grandi valori in cui crede intergroup, realtà che non può prescindere da importanti investimenti per garantire il proprio successo. Ne sono un esempio i 2 nuovi impianti di packaging acquistati dall’azienda ed il recente completamento dei lavori di ampliamento nel porto di Gaeta ed il software per il nuovo sistema gestionale

Gaeta, un porto in crescita

A metà strada tra Roma e Napoli, il porto di Gaeta è in crescita soprattutto per quanto riguarda l’export di merce solida, che nel primo quadrimestre del 2016 è quadruplicato rispetto allo stesso periodo del 2015. È il frutto di una propensione all’export delle aziende situate tra Roma e Napoli, Abruzzo e Molise e degli investimenti che Autorità Portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta insieme a governo ed enti locali, hanno effettuato per ingrandire le banchine portuali, migliorandone l’accessibilità. A tal proposito, uno stanziamento di poco meno di 80 milioni di euro (di cui 40 da parte dei Porti di Roma, 33 da parte del CIPE con delibera 21 dicembre 2012 e i restanti dal comune di Gaeta), farà in modo che, dall’inizio 2017, la superficie calpestabile del porto passi da 40mila a 120mila metri quadrati, per un perimetro utilizzabile di 1,3 chilometri. Si sono invece conclusi a settembre i lavori di dragaggio dei fondali antistanti le banchine, che hanno toccato 12 metri di profondità, permettendo così l’attracco di grandi navi. Questi ampliamenti aprono nuovi scenari non solo per intergroup, ma per tutto il porto di Gaeta che potrebbe seguire il modello di Savona, dove convivono movimentazioni di merci dry bulk, general cargo, crociere, ro pax e marina. In fase di sviluppo c’è anche un collegamento ro pax per la Sicilia e nord Africa. A regime, lo scalo di Gaeta, quindi intergroup che ne è il principale operatore, potrebbe diventare una sorta di trampolino privilegiato per la movimentazione di auto provenienti dallo stabilimento auto FCA di Cassino (30 km) e di prodotti ortofrutticoli in arrivo dal Mof di Fondi (meno di 20 km).

 DA AZIENDA FAMILIARE AD AZIENDA MANAGERIALE

Parla Riccardo Sciolti, direttore generale Intergroup

Come è avvenuto il suo recente ingresso in intergroup?

Di intergroup mi ha entusiasmato il progetto di ampio respiro che mi è stato illustrato dalla proprietà dell’azienda. Al centro del progetto ci sono clienti, fornitori e dipendenti ed emerge la lungimiranza del fondatore che, pur ancora giovane, mi ha chiesto di curare per lui un passaggio generazionale e di “change management”, denotando una visione che appartiene ancora a pochi imprenditori italiani. L’entusiasmo di intergroup deriva anche dalla solida visione aziendale, che anno dopo anno ha portato nel mondo della logistica il concetto di network, oggi presente in grandi comparti industriali logistici soprattutto nel campo dei container.

Può dirci di più su questo network?

Si è esteso ad altri terminal italiani. Oltre al sistema portuale del Lazio, incentrato su Gaeta e Civitavecchia, operiamo anche a Ravenna e Savona, dove con partner industriali e alleanze specifiche offriamo ai nostri clienti un servizio esteso a tutto il territorio nazionale. Ed è questa la caratteristica che ci distingue dagli altri operatori. Del resto, partendo 30 anni fa da un porto come quello di Gaeta, intergroup ha saputo via via darsi un ampio respiro e arrivare ad una dimensione nazionale e internazionale.

Cosa è cambiato sostanzialmente rispetto al passato?

Nei suoi 30 anni di vita l’azienda ha saputo non solo seguire il mercato, ma anche precorrerlo. Oggi la sfida è ancora più amplificata a causa della velocità con cui il mercato si evolve. Le aziende cambiano con l’emergere di grandi gruppi che stravolgono la geografia del mercato. Oggi siamo di fronte ad una sfida doppia, un tempo si trattava di effettuare strategie a 10-20 anni, mentre oggi le strategie devono essere a breve termine, dati anche i moderni strumenti per rinnovarsi che sono in mano al settore.

A SCUOLA DI LOGISTICA

In tre decenni, la logistica italiana ha vissuto i mutamenti della storia industriale del Paese ed in prima linea, intergroup oggi vanta un know how che le permette di fare scuola. Infatti, nell’occasione del trentesimo anniversario è stato firmato un importante accordo tra intergroup e l’istituto nautico Caboto, istituto di Istruzione Secondari Superiore, che ha un indirizzo dedicato ai Trasporti e uno alla Logistica. Gli allievi del il terzo e quarto anno parteciperanno ad un progetto di alternanza scuola lavoro che si concretizzerà con una prima fase di formazione ed una seconda di inserimento per un breve periodo in azienda. Il percorso formativo prevede un’alternanza alternanza scuola-lavoro ed è articolato in due step: il primo prevede una fase di formazione mentre il secondo prevede l’inserimento per un breve periodo in azienda sotto la guida di un tutor a loro dedicato.

 

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