Pharma, traino anche per la logistica

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don-t-eat-me-to-much-1522929La produzione dell’industria farmaceutica italiana ha raggiunto nel 2015 i 30,1 miliardi di euro, 22 dei quali ricavati dalle vendite all’estero. Una cifra, quest’ultima, equivalente al 73%, il che evidenzia la capacità del comparto nella penetrazione sui mercati mondiali, con una domanda di logistica non indifferente anche sulle distanze coperte via mare e via aerea. Le elaborazioni di Farmindustria parlano di 174 fabbriche nel Paese e di 63mila addetti, al 90% laureati o diplomati, di cui quasi 6mila dedicati a R&S e 2,5 miliardi di investimenti. Produttività, competitività, intensità della ricerca, alto tasso delle esportazioni e profili professionali elevati: sono questi i fattori decisivi che hanno permesso al settore di far da traino allo sviluppo nel nostro Paese. Nonostante il peso della recessione e un Pil sceso del 2,6% nel periodo 2009/2014, la produzione farmaceutica è infatti cresciuta del 5,3% e la produttività annuale ha fatto registrare un +4,5%. L’industria del farmaco nazionale è seconda soltanto a quella tedesca. L’export nell’ultimo quinquennio è aumentato del 71%, un dato che, se confrontato col +28% della media Ue e al +38% della media manifatturiera nazionale, rende l’idea di un comparto effervescente, primo tra i Big Ue per produzione pro capite e contributo al Pil. Farmindustria stima siano 65 mila i posti di lavoro creati dall’indotto farmaceutico, con una filiera complessiva, che riunisce produttori, indotto e distribuzione, sulla quale operano circa 224 mila addetti e con investimenti generati sul territorio di 14,2 miliardi.

 

 

 

 

 

 

 

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