Presentato primo libro bianco del comparto industriale carrelli, sollevamento, gru e scaffalature

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Cortesia Hormann

Per il settore del sollevamento sono state prese in considerazione 174 imprese. Usa, Regno Unito, Germania, Francia e Austria sono i mercati maggiormente ricettivi per questa tipologia di prodotto nell’anno 2015. L’Italia è il secondo partner importatore in Germania, dopo la Cina che ha una quota doppia rispetto a quella italiana. La Lombardia è la regione che ospita il maggior numero di aziende del campione. L’80% del mercato diretto è costituito dalle Pmi. La produzione è quasi esclusivamente interna e nazionale e gli accessori sono prevalentemente tailor made. Sono presenti molte aziende specializzate nel fornire esclusivamente servizi e manutenzione. Il ciclo di vita del prodotto è molto lungo e impatta sull’obsolescenza del comparto, diventando un freno all’innovazione. Il comparto è il più numeroso del settore rappresentato da Aisem. L’analisi ha rilevato alcuni elementi critici per il comparto tra cui il parco macchine obsoleto, la mancanza di regole chiare e la disattenzione da parte delle Istituzioni.

Più ridotti i numeri delle gru, settore comunque considerato un architrave della movimentazione e della logistica italiane. Anche nel caso della produzione delle gru la concentrazione geografica vede protagonista il Nord Italia. Italia che occupa il quinto posto tra i paesi esportatori verso gli Stati Uniti, come analizzato dal Libro bianco. Una cifra esigua rispetto al valore dell’export tedesco verso gli Usa che presenta una quota superiore al 50% del totale. I produttori puntano ad acquisire nuovi clienti internazionali grazie alla partecipazione a fiere internazionali. Dall’indagine si deduce che il futuro del settore vede l’espansione dell’azienda produttrice a consulente oltre che fornitore di prodotto. Il focus dell’offerta viene sempre più spostato verso la componente di servizi, passando dalla vendita al noleggio del prodotto. L’innovazione nel comparto gru richiede investimenti sui materiali utilizzati e in misura minore nella progettazione tecnica ed elettronica, che vanta un livello molto elevato.

I 49 produttori di scaffalature, che costituiscono il campione, esportano in  Europa una quota pari al 76% mentre verso gli Stati Uniti solo il  2% pur essendo il  mercato con maggiori potenzialità ma con difficoltà legate alle normative locali. La metà delle aziende coinvolte nell’analisi evidenzia una logica produttiva allargata alle diverse famiglie di prodotto (scaffalature industriali, leggere e commerciali). Gli elementi critici del comparto emersi dall’analisi sono la mancanza di forza del brand, l’alto livello di burocrazia che opprime il mercato italiano, la diversificazione delle normative a livello locale e regionale. Il mercato offre una domanda molto frammentata a causa della presenza di numerose aziende di piccole dimensioni; peculiarità che spesso obbliga a personalizzare il prodotto per ciascun cliente e, di conseguenza, a razionalizzare la catena produttiva e distributiva.Il Libro bianco è un lavoro che nasce dalla collaborazione tra l’associazione di categoria Aisem – Associazione Italiana Sistemi di Sollevamento, Elevazione e Movimentazione – federata ad ANIMA – Federazione delle Associazioni nazionali che, in seno a Confindustria, rappresenta le aziende dell’Industria Meccanica – e INTRALOGISTICA ITALIA, la manifestazione, lanciata nel 2015, dedicata alle soluzioni più innovative e ai sistemi integrati destinati a movimentazione industriale, gestione del magazzino, stoccaggio dei materiali e al picking. L’accordo è stato siglato in vista della seconda edizione di INTRALOGISTICA ITALIA che, organizzata dalla filiale italiana di Deutsche Messe AG e parte del network internazionale CeMAT, si terrà dal 29 maggio all’1 giugno 2018, nei padiglioni di Fiera Milano-Rho

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