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Magazzini sempre più sicuri

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Gli infortuni sul lavoro sono sempre meno. A dirlo con chiarezza i dati sulla sicurezza sul lavoro forniti dai principali enti di vigilanza e controllo a livello nazionale, che segnalano interessanti andamenti sia nel numero degli infortuni che nelle sospensioni di attività per violazione delle norme di sicurezza. Un miglioramento che emerge anche dalle ultile statistiche dell’istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail): nel settore “Trasporti e magazzini” si è passati da 2.583 casi nel 2008 a 1.749 casi nel 2012, con una diminuzione del 32% in 4 anni. In diminuzione anche il numero delle denunce annunali registrate dall’ente,attestatosi nel 2013 a 694648, ossia 50mila in meno dell’anno precedente (-7%).

Ma non è tutto: dall’analisi dei dati emerge anche che nel 2013 gli infortuni sul lavoro hanno causato circa 11,5 milioni di giornate di inabilità con costo a carico dell’INAIL (nel 2012 erano circa due milioni in più): in media 81 giorni per gli infortuni che hanno provocato menomazione e circa 20 giorni per quelli in assenza di menomazione. L’indice di sinistrosità mostra per gli infortuni sul lavoro accaduti negli anni 2009-2011 un andamento decrescente verso il livello di 2,4 ogni 100 addetti esposti al rischio per un anno, mentre i casi mortali si mantengono sotto i quattro ogni 100mila addetti.

“Sono dati incoraggianti che dimostrano come la sicurezza stia diventando un valore aggiunto alle condizioni dei lavoratori e un fattore determinante per ridurre i costi – hanno comentato i promotori di SicuraMente (Jungheinrich, Linde, OM STILL e Toyota) in un comunicato ufficiale – E che ci invogliano a continuare l’attività di informazione avviata ormai da qualche anno. Nella definizione di un magazzino più sicuro l’andamento rispecchia sicuramente il maggiore impegno da parte delle aziende dell’intralogistica a seguire le norme di legge e imporre prassi corrette sul lavoro”.

Un rigore che si traduce in un impegno economico che risulta strategico oltre che necessario: “Investire in sicurezza nel lungo termine ripaga con la giusta moneta tutti gli sforzi impiegati per mantenerne il livello entro i limiti indicati dalla legge. Un impegno che sta diventando presa di coscienza a tutti gli effetti. Con un investimento adeguato necessario per rientrare nei requisiti indicati dalle norme, tutte le aziende possono evitare provvedimenti che in molti casi si rivelano disastrosi per il loro futuro”.

Risulta chiaro che la violazione delle norme per la salvaguardia della salute e della sicurezza dei lavoratori non comporta solo la momentanea sospensione delle attività ma anche il rischio di conseguenze penali.

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