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Monica Bosotti (Mondelēz Italia), comunicazione e dialogo

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Mondelēz Italia, azienda attiva nella produzione di snack e prodotti alimentari, conta due stabilimenti produttivi e una rete commerciale su tutto il territorio sostenuta da una supply chain che integra produzione, distribuzione e forza vendita. Con Monica Bosotti, Customer Service & Logistics senior manager del gruppo Mondelēz International in Italia, parliamo delle promesse dell’intelligenza artificiale nella gestione della supply chain, di collaborazione, inclusione e, soprattutto, di futuro.

Una carriera tutta spesa, ad oggi, nel mondo della logistica e del supply chain management. Cosa ha fatto scattare la passione per questa funzione?

Ho una laurea in economia e un background in ambito finance, lavoro in Mondelēz precisamente da ventotto anni, praticamente la mia casa! Ho consolidato la mia esperienza nel mondo della supply chain e da oltre 15 anni, sono responsabile del processo ‘order to cash’, inclusa la fatturazione, la pianificazione della domanda, l’approvvigionamento dei prodotti nei nostri stabilimenti e il coordinamento della supply chain in Italia“.

Inevitabile in ventotto anni essere testimoni di grandi trasformazioni…

Sì, ed è stato anche il motivo per cui mi sono molto appassionata del mondo logistico e in generale, del mondo del customer service. Ho vissuto anni intensi osservando grandi cambiamenti nel mercato e nelle organizzazioni“.

In che modo sono cambiate le organizzazioni?

Il successo di Mondelēz è frutto di una collaborazione cross-funzionale tra diversi dipartimenti e molteplici competenze. Io stessa, come dicevo in apertura, vengo dal mondo finance. Oggi viviamo più modalità collaborative e più presenza manageriale femminile in settori che sono stati prettamente maschili. In generale, le strutture aziendali sono meno gerarchiche e più inclusive. Insomma, ci siamo tutti orientati verso un’idea più evoluta del lavoro, anche se i tempi che stiamo vivendo non sono facili“.

Tempi difficili e molte criticità nella gestione della supply chain soprattutto quando, come nel vostro caso, i prodotti sono così eterogenei per durata, esigenze di temperatura, volumi… Quali sono i problemi più urgenti?

Innanzitutto, convivere con le note criticità strutturali che impattano l’intero settore, dalla difficoltà a reperire manodopera qualificata per i magazzini, alla carenza di autisti e ancora, l’aumento generalizzato dei costi logistici per finire con il basso livello di digitalizzazione che purtroppo affligge tutti i settori. Sono difficoltà generali che poi si declinano sui problemi specifici delle singole aziende ma è lì che deve intervenire l’esperienza e la conoscenza profonda del proprio mercato“.

Criticità strutturali ma purtroppo ingravescenti, almeno per quanto riguarda la manodopera…

Sì, perché di natura demografica e perché il divario generazionale unito all’invecchiamento della forza lavoro e alla scarsa attrattività per i giovani di alcuni ruoli, sta aggravando il problema. La risoluzione risiede in interventi congiunti da parte delle istituzioni e delle aziende”.

E per quanto riguarda il basso livello di digitalizzazione? Come è ancora possibile con tutti gli strumenti di tecnologia avanzata di cui disponiamo?

Nel nostro paese osserviamo ancora retaggi culturali, ma la trasparenza lungo la filiera è un prerequisito per ottenere flessibilità e garantire il livello di servizio. Mi spiego. Nella nostra filiera emergono quotidianamente delle complessità: dalla composizione non sempre ottimale delle unità di consegna, ai respinti al ricevimento, passando per le inefficienze nelle operazioni di prenotazione consegna e scarico. Occorre un ripensamento globale del settore, strutturale e multilivello. L’automazione e la digitalizzazione possono da un lato aiutare nell’ottimizzazione e organizzazione della filiera, dall’altro ridurre la dipendenza da manodopera specializzata aumentando efficienza e qualità del lavoro“.

L’automazione aiuta ma non basta, quali soluzioni cercare?

Serviranno interventi integrati tra istituzioni e aziende, come accennavo, per rendere più attrattivi alcuni lavori, intervenendo sul benessere dei dipendenti, offrendo salari competitivi e introducendo maggiore flessibilità degli orari, incoraggiando maggiormente la partecipazione femminile in alcuni ruoli operativi, oggi ancora molto limitata“.

La perdurante situazione degli scioperi dei lavoratori nei magazzini italiani genera molte difficoltà: quali soluzioni possibili? Cosa potremmo mutuare da quanto avviene all’estero in situazioni analoghe?

Nei paesi europei, dove la logistica è riconosciuta come settore strategico, situazioni di crisi come gli scioperi vengono affrontate attraverso una maggiore sinergia tra pubblico e privato. Possiamo trarre ispirazione da modelli di dialogo più strutturati tra imprese, sindacati e istituzioni, sostenuti da approcci più collaborativi e sistemi di welfare aziendali più avanzati. Il tema degli scioperi è strettamente legato anche alla carenza di manodopera nei trasporti e alla necessità di valorizzare maggiormente il lavoro nelle filiere logistiche. Ma il vero elemento chiave è la digitalizzazione, che nel nostro paese è ancora in fase embrionale. Senza un deciso salto tecnologico, tutte le altre soluzioni rischiano di rimanere parziali“.

Come cambieranno i consumi con il calo demografico? Oggi le previsioni sono sui volumi attuali che presto però si contrarranno. Quale sarà lo scenario commerciale e logistico?

Bisognerà intercettare per tempo i nuovi bisogni dei consumatori perché certo, la popolazione invecchia e, di conseguenza, anche il portafoglio dei prodotti dovrà adattarsi e con esso la supply chain. Abbiamo già vissuto cambiamenti profondi di abitudini di consumo, trasformazioni che tra l’altro avvengono sempre più velocemente. Sarà una nuova sfida per le aziende e in Mondelēz lavoriamo proprio per essere pronti a rispondere alle esigenze dei consumatori in continua evoluzione“.

A questo proposito, quali sono le aree di collaborazione con la GDO?

In Mondelēz, lavoriamo secondo una logica di coprogettazione con i nostri clienti in tre aree principali: la digitalizzazione dei flussi intesi come flussi di ordini, consegna e di tutto il mondo anagrafico, l’ottimizzazione del profilo d’ordine e una condivisione strutturata dei KPIs. Inoltre, partecipiamo attivamente ai tavoli GS1 con l’obiettivo comune di migliorare l’efficienza del processo di consegna e rendere più fluida l’iterazione lungo tutta la filiera. Non è un processo semplice, ma lavoriamo affinché la collaborazione possa portare a dei risultati condivisi concreti. Il post pandemia, infatti, ha cambiato molto il rapporto tra industria e Gdo mettendo in luce come l’allineamento dei KPIs logistici sia davvero strategico all’interno della relazione commerciale. Nel contesto ancora più complesso dovuto alla crisi geopolitica invece, la collaborazione logistica tra retail e produttori è diventata una necessità assoluta soprattutto in un paese come il nostro, dove gli interventi strutturali e normativi richiedono molto tempo. Solo un approccio integrato, strutturato e trasparente riuscirà a generare delle efficienze reciproche“.

Quali criteri considerate nella scelta di un partner logistico?

La scelta del partner logistico non è solo una decisione operativa, ma un’importante scelta strategica. Deve essere allineata agli obiettivi e alla visione dell’azienda. Nella fattispecie per noi devono essere seguiti quattro criteri chiave: l’esecuzione in linea con tempi e metodi, il livello di digitalizzazione, la propensione alla collaborazione logistica e la sostenibilità. Cerchiamo partner affidabili, flessibili e reattivi alle criticità del mercato, disposti a investimenti in tecnologia e innovazione, così come a un impegno concreto verso la sostenibilità“.

Sostenibilità ed efficienza logistica: qual è la sua sua opinione in merito?

L’esperienza dimostra che la sostenibilità e l’efficienza logistica non sono concetti in contraddizione, anzi, spesso si rafforzano a vicenda. Ottimizzare i trasporti attraverso il consolidamento dei carichi, una pianificazione intelligente delle rotte e un uso razionale degli imballaggi porta non solo a una riduzione delle emissioni, ma anche a un miglioramento dell’efficienza operativa. È vero, ci sono situazioni in cui le due dimensioni possono entrare in tensione. Tuttavia, come Mondelēz, siamo convinti che investire in sostenibilità sia una scelta strategica“.

A proposito di intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale è ormai una leva fondamentale per la trasformazione della supply chain: non si tratta solo di un potenziamento tecnologico, ma di una risorsa strategica che porta benefici concreti. Le sue applicazioni consentono di ridurre i costi, ottimizzare i processi e migliorare la qualità delle decisioni.
In particolare, l’intelligenza artificiale può fare la differenza in due ambiti “chiave” per un miglioramento del livello di servizio: nello sviluppo di modelli predittivi basati sul machine learning per la pianificazione della domanda e nella visibilità dei dati lungo la supply chain. Mondelēz sta iniziando a investire in questa direzione, con l’obiettivo di generare valore nel tempo affinché l’applicazione dell’intelligenza artificiale generi un valore concreto e sostenibile nel lungo termine. Tuttavia, riteniamo essenziale che questa trasformazione avvenga in modo responsabile, ovvero che sia accompagnata a un’evoluzione culturale fatta di nuove competenze, formazione mirata e mantenendo al centro le persone e i nostri valori aziendali”, sostiene Bosotti.

La carta d’identità di Monica Bosotti
Tre parole per descriversi: vivace, efficace, resiliente.
Hobby: sono sempre stata molto sportiva adesso vivo con passione lo sport dei miei figli, godendo della bellezza dello sport che unisce benessere, gioco di squadra ma anche impegno e disciplina.
Sogno nel cassetto: immagino un futuro tranquillo, lontano dal traffico cittadino e dalla velocità milanese, ma non adesso! Quando arriverà il momento della pensione..
Ultimo film: “Diamanti”, una dichiarazione d’amore alle donne appunto “diamanti”, con un messaggio di resilienza e un invito ad affrontare le sfide…
Viaggi: amo viaggiare per ampliare la mia visione del mondo, sia all’estero che in Italia. Sono affascinata dai luoghi più insoliti e vado sempre alla ricerca di esperienze autentiche.
Messaggio in bottiglia:essere pronti a crescere e a trarre ispirazione da ogni situazione. È la mia filosofia di vita!

Silvia Grizzetti

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