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Anche la Svizzera recepisce la direttiva comunitaria sui veicoli pesanti

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L’adeguamento dei pesi e delle lunghezze massimi per i mezzi pesanti è stato deliberato dal Consiglio federale è entrato in vigore a maggio scorso: fra le novità, l’estensione della lunghezza massima di 15 cm dei veicoli che trasportano container di 45 piedi nel traffico combinato l’aumento di 1 tonnellata del peso massimo per autocarri e semirimorchi, a due e tre assi che utilizzano sistemi di propulsione ibrida, a gas, elettrica e simili che riducono le emissioni di gas di scarico e producono meno inquinamento acustico.

Questi adeguamenti, che lasciano inalterato il limite di 40t nei trasporti internazionali, recepiscono alcuni dei contenuti della direttiva UE n. 2015/719 in tema di pesi e dimensioni, in attuazione degli impegni assunti con la sottoscrizione dell’Accordo UE-Svizzera del 2002, relativi ai trasporti stradali e ferroviari.

Forte la posizione del presidente ANITA Thomas Baumgartner: “È singolare che proprio la Svizzera, un Paese del resto non comunitario, abbia recepito, entro i tempi previsti nel proprio ordinamento, norme comunitarie che permettono la circolazione di mezzi pesanti con pesi e dimensioni maggiori per venire incontro agli aspetti di tutela ambientale”.

 Non lo stesso si può dire per l’Italia: “Purtroppo, dobbiamo rilevare come il nostro Paese sia poco propenso ad aprirsi alle innovazioni tecnologiche nel settore dei trasporti ed in particolare alle sperimentazioni sugli Ecocombi, ossia i veicoli lunghi 25,25 metri ammessi dalla direttiva sui pesi e dimensioni, che altri Paesi membri stanno portando avanti ed in alcuni casi sono state già rese stabili”.

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