GXO ha inaugurato ieri la sua nuova sede nel cuore di Milano. Al taglio del nastro degli uffici di via Sassetti, presenti in prima fila i clienti strategici del 4PL, i rappresentanti delle istituzioni lombarde –l’assessore alle Infrastrutture e Opere pubbliche di Regione Lombardia Claudia Maria Terzi e nazionali – la vice presidente del sentato Lucia Ronzulli e il presidente della 6ª Commissione Finanze della Camera dei deputati marco Osnati – e gli stakeholder del settore, come il presidente di Assologistica Umberto Ruggerone.
“Con l’inaugurazione della nuova sede vogliamo aprire le porte a una nuova stagione di crescita e innovazione per la nostra società” ha dichiarato Alessandro Renzo, managing director di GXO in Italia, dove la società è attiva con 45 siti per 1,3 milioni di mq di magazzini, circa 5.000 dipendenti diretti e un fatturato che nel 2024 ha toccato circa 420 milioni di euro.
Nuovi talenti e nuovi investimenti
“Abbiamo investito circa un miliardo e mezzo in asset fra immobili di logistica sostenibili e certificati, e mezzo miliardo in automazione e tecnologia. Queste sono le basi su cui vogliamo costruire il presente e il futuro della logistica”, ha affermato Renzo, sottolineando l’impegno concreto dell’azienda verso l’innovazione e la transizione green.
La scelta di aprire una sede nel centro di Milano non è casuale e non va letta come un distacco dalla storica anima operativa dell’azienda – la sede di Trezzo sull’Adda, come tutti gli altri impianti logistici, resta strategica – ma come un ampliamento volto a rafforzare la connessione con i nuovi talenti – di cui la logistica ha bisogno come il pane – il mondo della formazione, il tessuto imprenditoriale e tecnologico lombardo e nazionale e ad aumentare la propria capacità di attrarre investimenti per la crescita.
Tecnologia al servizio delle persone
Una crescita che, nel caso di GXO è alimentata dall’innovazione tecnologica che punta dritta verso un’automazione modulare e flessibile. Due gli esempi significativi portati da Renzo: l’introduzione della robotica collaborativa e l’uso dei droni per l’inventario.
“L’automazione solleva gli operatori delle attività più pesanti e ripetitive. Introducendola, non abbiamo ridotto i posti di lavoro, ma li abbiamo trasformati. Gli operatori ora fanno analisi dei dati, valutazioni predittive, lavori qualitativamente più innovativi. Con l’introduzione dei droni, invece, abbiamo alleggerito i lavorati dalle operazioni di inventario eseguite in altezza, aumentando la sicurezza e la qualità del lavoro.”
Il modello diretto come valore sociale
Proprio il tema del lavoro è stato al centro dell’incontro: GXO ha superato il modello dell’appalto, assumendo direttamente la maggioranza del personale operativo.“Oggi siamo al 75% della forza lavoro assunta direttamente” – sottolinea Renzo. “Non abbiamo trovato le competenze sul mercato ma le abbiamo formate internamente. E questo modello è l’unico che ci consente di proteggere e valorizzare tutta la nostra filiera, aumentare la reputazione sociale e il senso di appartenenza. Siamo la prima azienda logistica in Italia ad aver ottenuto la certificazione per la parità di genere. Nei nostri siti, anche grazie alla collaborazione con i nostri clienti, abbiamo raggiunto la maggioranza femminile in certi reparti: un fatto raro nella logistica”.
Quanto la logistica possa essere una risorsa economica e sociale lo dimostra la sua capacità di creare valore e nuove opportunità, anche lavorative, come nel caso della riconversione di ex lavoratori del settore tessile nella logistica del reso (che per GXO significa oltre 25 milioni di pezzi gestiti e ricondizionati).
Impatto ambientale e governance
Dal punto di vista ambientale, il timone è fisso su scelte green e autosufficienza energetica: “Tutti i nostri impianti usano illuminazione a LED, abbiamo 320.000 mq di pannelli solari, un tasso di raccolta differenziata del 95% e stiamo aumentando l’uso di carrelli con batterie al litio per maggiore efficienza energetica. Tecnologia, formazione, sostenibilità e centralità delle persone non sono solo parole, ma leve concrete di crescita e differenziazione in un settore in piena trasformazione.”