L’accordo tra Stati Uniti e Cina, che ha ridotto drasticamente i dazi su beni reciproci per un periodo di 90 giorni, sta generando un’ondata di attività nel settore del trasporto marittimo.
Con le tariffe sulle importazioni cinesi negli USA scese dal 145% al 30% e quelle sui beni americani diretti in Cina ridotte dal 125% al 10%, le principali compagnie di navigazione stanno assistendo a un’impennata delle prenotazioni e delle spedizioni.
Maersk, Cosco e Mitsui OSK Lines hanno infatti registrato un aumento significativo delle operazioni, segnalando un clima di rinnovato ottimismo tra gli operatori del settore. La riduzione temporanea delle tariffe ha favorito una corsa all’export e un incremento del traffico merci nelle rotte transpacifiche, spingendo anche i prezzi dei container verso l’alto.
L’impatto sui costi e sulla logistica internazionale
Uno degli effetti immediati di questa tregua commerciale è stato proprio l’aumento delle tariffe di trasporto: il costo di un container da Shanghai a Los Angeles ha registrato un rialzo del 16% in una settimana, mentre il prezzo della rotta Shanghai-New York è aumentato del 19%. L’andamento dei noli riflette la crescita della domanda e la necessità per le aziende di sfruttare il periodo favorevole per accumulare scorte prima che i dazi tornino ai livelli precedenti.
Un’altra conseguenza di questa frenesia è la congestione portuale. Con un numero maggiore di navi che scaricano merci negli Stati Uniti e in Cina, il rischio di ritardi nella gestione dei container cresce. Durante la pandemia di COVID-19, fenomeni simili hanno causato forti rallentamenti, ed è possibile che nei prossimi mesi si ripresentino criticità analoghe nei principali hub marittimi.
Prospettive future e incertezze del mercato
Sebbene la ripresa delle spedizioni rappresenti un sollievo per gli operatori del settore, gli analisti avvertono che il trend potrebbe essere solo temporaneo.
Una volta terminato il periodo di riduzione dei dazi, la domanda potrebbe infatti subire una brusca correzione al ribasso. Inoltre, la riapertura delle tradizionali rotte marittime attraverso il Mar Rosso—attualmente deviate verso il Capo di Buona Speranza—potrebbe creare un ulteriore squilibrio nel mercato dei trasporti.
Un’altra incognita riguarda la sovraccapacità dell’industria del trasporto containerizzato. La crescita della domanda osservata in questi mesi non sarà sufficiente a compensare il problema strutturale dell’eccesso di offerta nel settore, motivo per cui alcuni analisti mantengono un’opinione prudente sulle prospettive a lungo termine.
La tregua sui dazi tra USA e Cina ha quindi creato un’opportunità unica per gli operatori dello shipping, con un aumento delle spedizioni e delle tariffe di trasporto. Tuttavia, le incertezze rimangono: la congestione portuale, la possibile correzione del mercato alla fine della tregua e il problema della sovraccapacità rischiano di frenare l’entusiasmo del settore. Le prossime settimane saranno cruciali per capire se questa ripresa sarà un evento isolato o se avrà un impatto duraturo sull’intero sistema logistico globale.