Crescita e sostenibilità, seppur termini abusati nel loro utilizzo quotidiano, non dovrebbero rimanere parole vuote di significato, soprattutto vista la competitività della logistica moderna, nella quale l’ottimizzazione dei magazzini non è più una questione di semplice efficienza, bensì una leva strategica per dare senso ad entrambe le parole magiche.
Proprio il magazzino è al centro di una reinvenzione culturale e dei processi delle aziende, che non a caso investono in automazione sempre più continuamente e diffusamente; anche la gestione delle performance aziendali è inevitabilmente sempre più basata sui dati e su quelle tecnologie emergenti che ne stanno contribuendo a ridefinirne il ruolo.
Il luogo dello stoccaggio sta così passando dall’essere un centro di costo all’essere un motore del valore. Ancora un esempio su come evolvere i magazzini attraverso approcci gestionali, collaborativi e digitali, arriva da DHL e dal caso studio assieme ad HappyRobot.
Qualità, collaborazione e flessibilità: lezioni dal magazzino
Le esperienze di ormai molteplici aziende in giro per il pianeta mostrano che l’automazione efficace nasce da scelte gestionali precise. Per esempio, la ‘pick accuracy’ o ‘accuratezza del prelievo’, vale a dire la velocità con cui viene effettuato un prelievo corretto, ha dimostrato che puntare prima di tutto sulla qualità genera stabilità e velocità nel tempo.
Per definire consciamente le esigenze di un’azienda è fondamentale il coinvolgimento delle persone che fanne parte dei processi, siano essi ingegneri, personale IT o operatori di magazzino, ed è importante che siano ascoltati già nella fase di design; le esperienze sul campo dimostrano che questo approccio riduce i tempi di adozione.
Anche essere flessibili gioca un ruolo di prim’ordine, in quanto progettare reti flessibili, capaci di adattarsi alla domanda stagionale, è quasi imprescindibile nel mondo attuale. La standardizzazione dei processi e la visibilità dei dati sono poi elementi chiave per scalare nel modo giusto l’automazione.
Gestione delle performance: il potere dei dati
La gestione delle performance basata sui dati (WPM) consente di trasformare il magazzino in un vantaggio competitivo. Monitorare il tempo ‘invisibile’, unificare i sistemi (WMS, LMS, TMS) e usare dashboard in tempo reale permette di agire tempestivamente, mentre metriche come cost per unit, order cycle time e percentuale di lavoro indiretto aiutano a individuare inefficienze e migliorare la produttività.
L’equilibrio tra automazione e lavoro umano è fondamentale: i robot devono supportare, non sostituire, il personale; quest’ultimo è un punto che sarà saliente nei prossimi anni, quando gli episodi di aziende che taglieranno il numero di dipendenti in funzione di una maggiore penetrazione robotica è probabile che si moltiplichino, seguendo un’interpretazione esclusivamente guidata dai costi della gestione aziendale.
Intelligenza Artificiale e Automazione conversazionale: il caso DHL
Venendo ad un’applicazione reale dell’IA e di forme di automazione dei processi, DHL Supply Chain ha adottato gli agenti IA di HappyRobot per automatizzare comunicazioni ad alto volume (email, chiamate, messaggi).
Questi agenti si integrano con i sistemi interni e gestiscono milioni di interazioni annuali, riducendo il carico manuale e migliorando la reattività.
Uno degli aspetti più interessanti è l’impiego dell’IA al fine di liberare tempo per attività strategiche con conseguente aumento dell’appeal dei ruoli, il che contribuisce alla fidelizzazione dei dipendenti in un mercato del lavoro competitivo.
D’altronde, l’adozione dell’IA non deve essere solo progresso operativo, ma anche benessere per le persone.
Cultura, miglioramento continuo e sostenibilità
Un tale clima di miglioramento delle condizioni di lavoro costruisce una cultura aziendale positiva, che è poi il collante che rende sostenibile l’automazione stessa. Diverse aziende si sono rese conto nel corso degli anni quanto il clima interno influenzi la fiducia dei clienti.
L’adozione tecnologica funziona solo se accompagnata dal coinvolgimento umano e da un apprendimento costante: molte aziende hanno integrato il concetto di ‘miglioramento continuo’ nei propri flussi di lavoro, non lasciando cadere nel vuoto feedback e suggerimenti dagli operatori.
Ne deriva che modernizzare i magazzini richiede una visione integrata tra strategia operativa, gestione dei dati, tecnologie intelligenti e cultura organizzativa. Le aziende che uniscono questi elementi non solo ottimizzano i processi, ma costruiscono ambienti resilienti, agili e centrati sulle persone.



