A partire dal mese di marzo l’Istat ha iniziato a diffondere i dati raccolti sugli indici di fiducia dei consumatori e delle imprese. E, stando a quanto raccolto, il clima percepito attorno all’economia italiana sta, lentamente, volgendo al bello. Ponendo il 2010 come dato campione a “base 100”, l’indice di fiducia delle imprese è stato in marzo di 103, contro il 97,5 di febbraio. Ancor più ottimisti i consumatori, il cui indice di fiducia è salito in un mese da 107,7 a 110,9. Tornando alle imprese, il clima di fiducia è percepito in tutti i principali settori. Nella manifattura (103,7) migliorano i giudizi sugli ordini (da -17 a -11), sulle attese di produzione (da 10 a 8) e sulle scorte di magazzino (da 4 a 3). Nel settore delle costruzioni (116) sale la fiducia sugli ordini e sulle aspettative di costruzione (da -45 a -36) e, per la prima volta da tempo, anche le attese sull’occupazione (da -12 a -11). Tra gli addetti alle imprese di servizi salgono la fiducia sugli ordini (da -1 a 2) e le attese sull’andamento economico in generale (da 2 a 17). Una “piccola” nota stonata arriva dal commercio al dettaglio: per gli esercenti peggiorano i giudizi sulle vendite correnti (da 1 a -5) , ma migliorano quelli sulle vendite future (da 19 a 28) e sulle giacenze di magazzino (da 10 a 7). Sul fronte dei consumatori i giudizi sull’attuale situazione economica del Paese migliorano da -71 a -57) e in leggero aumento sono anche le attese future (22 da 21). Segnali confortanti, infine, anche per la dinamica dei prezzi e per le aspettative sulla disoccupazione. Sul sito Istat, anche le note metodologiche per meglio comprendere la ricerca.

Magazzini automatizzati, quali rischi per la continuità operativa
Uno studio del MIT di Boston evidenzia cinque principali rischi che potrebbero compromettere la continuità operativa delle infrastrutture altamente automatizzate: la crescente interconnessione tra sistemi e processi introduce infatti vulnerabilità che richiedono un’analisi approfondita e strategie di mitigazione efficaci […]