La Brexit introdurrà importanti cambiamenti nell’ambito delle regole fiscali legate allo scambio di beni fra Gran Bretagna e Paesi UE. Con l’uscita dall’Europa, per la Gran Bretagna non varranno più le norme che regolano la libera circolazione delle merci. La rivoluzione riguarderà rimborsi, dazi sull’import, pagamenti alla dogana, controlli sulle merci, nonché l’applicazione dell’IVA, fattori di non poco conto. Fra i Paesi dell’Unione infatti non viene applicata l’IVA e non esistono dazi doganali sull’import ed export fra gli Stati Membri. Difficile per ora quantificare le conseguenze che certamente impatteranno su imprese e consumatori. Prendendo in considerazione solo il tema dell’e-commerce, in caso di transazione diretta, l’operatore UK dovrà obbligatoriamente nominare un rappresentante fiscale in uno degli Stati Membri. Ciò vale anche per i casi in cui si applicano il Moss (Mini one shop stop) o l’Oss (One shop stop). Obblighi che coinvolgeranno anche la cessione di beni materiali, le operazioni di installazione, montaggio e assemblaggio di un bene presso il cessionario residente in uno degli Stati Membri e alle cessioni di beni transfrontaliere.
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