Il convegno annuale di Brivio&Viganò, il terzo consecutivo organizzato dall’azienda, è stato l’occasione per proporre un interessante excursus sul tema dell’innovazione e delle applicazioni tecnologiche che nei prossimi anni influenzeranno il settore della logistica.
Diversi i relatori intervenuti, provenienti dai più prestigiosi ambiti accademici quali il Politecnico di Milano e l’Università di Bologna affiancati da realtà esperte in materia di trasporto come Fit Consulting Srl e Mercedes-Benz.
Damiano Frosi, Direttore dell’Osservatorio Contract Logistics“Gino Marchet” del Politecnico di Milano, ha confermato come il settore della Contract Logistics sia in salute – con tanti numeri positivi – ma caratterizzato da importanti variabili che vanno analizzate con attenzione e rapidità, come ad esempio i cambiamenti nelle logiche e nei comportamenti dei clienti e le potenzialità introdotte dalle nuove tecnologie. Il settore sta evolvendo, con nuove pratiche di relazione tra il mondo dell’offerta e della committenza, con una maggiore attenzione alla sostenibilità economica ed ambientale, con nuovi modelli di gestione dell’ultimo miglio, che coinvolgono anche i retailer, ora sempre meno “puri punti vendita”.
Dalla circular economy alla guida autonoma
Massimo Marciani, Presidente e Fondatore di Fit Consulting Srl, ha proposto una riflessione sulle grandi trasformazioni che il mondo ha subito negli ultimi 20 anni e attraverso un parallelismo fra il settore delle telecomunicazioni e quello della logistica, ha approfondito le tematiche emergenti della circular economy, della rivoluzione silenziosa dell’e-commerce e gli sviluppi della logistica senza frontiere.
Ad approfondire l’argomento innovazione nel campo dei trasporti, Enrico Ferraioli di Mercedes-Benz, che ha raccontato l’evoluzione dei veicoli industriali attraverso tre punti chiave: trazione elettrica, servizi telematici e Guida Autonoma.
L’ecosistema logistico
Con un intervento a due voci, il Prof. Riccardo Manzini, Direttore del Food Supply Chain Center UniBO e il Dott. Riccardo Accorsi, PhD UniBO, hanno approfondito l’argomento della logistica 4.0 e della Climate-Driven logistics. Il sistema logistico è un vero “ecosistema” da progettare, pianificare, gestire e controllare nella sua interezza, attraverso la ricerca del trade-off tra molteplici variabili in gioco. Dall’efficienza di costo, alla sostenibilità ambientale, passando attraverso la sicurezza e la qualità di prodotto nel punto di consumo. Obiettivo di ogni ecosistema è quello di essere bilanciato ricorrendo, dove necessario, a scelte che compensino e mitighino gli effetti nocivi imputabili al consumo delle risorse naturali, alla trasformazione e, naturalmente, alle scelte logistiche che trasversalmente supportano lo stoccaggio e la movimentazione della merce, dalla materia prima ai prodotti finiti. L’università di Bologna, attraverso il Food Supply Chain center, è impegnata nello sviluppo di modelli e strumenti climate-driven di supporto alla progettazione, gestione ed ottimizzazione di reti distributive complesse. Questi tool innovativi sono capaci di veicolare i prodotti verso i percorsi più “opportunistici” compatibilmente alla shelf-life di prodotto, al sistema di packaging, ai consumi energetici, al clima. Si tratta di una sfida molto ambiziosa che chiama le aziende (produttori, provider logistici, GDO, etc.) e i centri di ricerca a collaborare insieme nell’interesse del sistema ovvero del Pianeta e di chi lo abita.
La storia di Brivio & Viganò
Con una flotta di oltre 550 mezzi, 25 milioni di chilometri percorsi nel 2016 e tre centri logistici, per un totale di circa 145.000 m2 di magazzini gestiti, Brivio & Viganò si posiziona tra i più importanti player italiani, nel settore della distribuzione e della logistica integrata di prodotti alimentari. L’azienda è in grado di offrire una vasta gamma di servizi tailor-made che, oltre ad ottimizzare tempi e costi, garantiscono la massima efficienza lungo tutta la filiera: dallo stoccaggio, alla gestione logistica, fino al trasporto e la consegna. Brivio & Viganò opera in Italia con un organico di 1200 collaboratori, e ha registrato, nello scorso anno fiscale, un fatturato di 96 milioni di euro.