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Cargo aereo, benefici indiretti dai dazi

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Le incertezze geopolitiche e le prospettive sempre più volatili della supply chain globale trasformano l’urgenza di spedire in un inatteso volano per il cargo aereo.

Il mercato del cargo aereo attraversa, infatti, un periodo di grande fermento e contraddizioni, nel quale, se da un lato i dati mostrano una crescita della domanda, dall’altro emergono segnali di cautela dovuti a un contesto economico e geopolitico estremamente mutevole. 

L’impennata dei noleggi aerei e l’aumento dei volumi globali nascondono, infatti, dinamiche complesse, dove la logistica mostra di adattarsi in modo rapido e talvolta paradossale alle tensioni commerciali e alle esigenze di una supply chain ancora caratterizzata da grande volatilità.

Crescita dei volumi, calo dei noli: la strana estate del cargo aereo

Lo confermano i dati di Xeneta, società di analisi del settore, che evidenziano nei mesi di luglio e agosto 2025 una crescita inaspettata delle spedizioni aeree globali. La domanda è aumentata del 5% in entrambi i mesi, superando l’incremento di stiva (+4%). Questo ha portato a un leggero calo del dynamic load factor (al 56%), ma ha confermato una forte vitalità del settore.

Tuttavia, la prudenza è d’obbligo: gli analisti non mancano di osservare che l’aumento dei volumi non si è tradotto in una crescita dei ricavi, dato che il nolo spot ha registrato una flessione del 3% su base annua, stabilizzandosi a un valore medio di 2,55 dollari per chilogrammo.

Questa tendenza è particolarmente evidente sui principali corridoi globali, dove i noli sono scesi in modo significativo. Ad esempio, sulle rotte dal Sud Est asiatico verso il Nord America e verso l’Europa i prezzi sono calati rispettivamente del 20% e del 4%.

L’unica eccezione a questa dinamica è rappresentata dalle rotte transatlantiche, dove i noli sono aumentati del 5% rispetto all’agosto 2024, sebbene abbiano mostrato un declino nelle ultime settimane del mese a causa della fine del frontloading e delle vacanze estive.

Il paradosso dei dazi: Il noleggio aereo come soluzione d’urgenza

L’incertezza sulle tariffe doganali tra Stati Uniti e Cina sta creando un fenomeno singolare nella logistica aerea. Come evidenziato da molti operatori, il rinvio di nuovi dazi ha scatenato un’ondata di volatilità che ha costretto le aziende ad accelerare le spedizioni per evitare eventuali maggiori danni alle nuove imminenti scadenze. In questo modo si può spiegare l’impennata nelle richieste di charter aerei cargo, un paradosso per cui, nonostante un rallentamento generale del commercio internazionale, i volumi di cargo aereo appaiono in forte crescita.

La velocità è diventata un fattore critico, in quanto è la data di arrivo di una spedizione negli Stati Uniti a contare, più che la data di acquisto. In questo contesto, il noleggio aereo si posiziona come la soluzione ideale per le consegne “premium express”, garantendo tempi rapidissimi e permettendo ai manager della supply chain di superare le complessità normative. A differenza del trasporto marittimo o ferroviario, i charter offrono la flessibilità necessaria per rispondere a un quadro commerciale in continua evoluzione.

Le merci più soggette a questa dinamica sono quelle ad alto valore aggiunto e che risentono maggiormente della volatilità dei dazi, come tessuti, macchinari industriali ed elettronica, che devono raggiungere la loro destinazione prima dell’entrata in vigore di nuove tariffe.

Chi guida la crescita?

La crescita della domanda registrata ad agosto, che prosegue il trend di luglio, non sembra derivare, però, dai settori che tradizionalmente dipendono dal trasporto aereo, come il pharma o i beni deperibili

Secondo Xeneta, l’aumento è stato trainato principalmente da spedizionieri e caricatori che utilizzano l’aereo come ultima risorsa, quando le alternative sono inaccessibili o troppo lente. Di conseguenza, l’incremento non è un segnale di una maggiore attività economica globale, ma piuttosto il risultato di uno spostamento di quote di trasporto da altre modalità verso l’aereo. A ciò si aggiunge che solo una quota limitata e secondaria è dovuta all’e-commerce.

Questa osservazione suggerisce che l’andamento del cargo aereo non deve essere considerato un indicatore predittivo delle tendenze economiche globali, come invece si è fatto spesso in passato ma piuttosto testimonia l’adattabilità e la flessibilità della logistica di fronte alle nuove criticità geopolitiche e commerciali ed a fronte di una domanda, guidata da esigenze d’urgenza e da specifici settori in crescita.

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