Ideali per agevolare il trasporto, la lavorazione, lo stoccaggio e la movimentazione delle merci, i contenitori e pallet Jcoplastic in polietilene ad alta densità, resistono alla corrosione e alle intemperie, ai raggi U.V., infrarossi e alle estreme temperature.
Resistenti anche per l’utilizzo all’aperto o in ambienti umidi, sono altamente personalizzabili ed al contempo affidabili per una maggiore riconoscibilità e sicurezza.
Da 61 anni, l’azienda si impegna a produrre manufatti su misura con cura artigianale, ma con processi altamente industrializzati e ottimizzati tramite l’efficientamento energetico dell’intero ciclo produttivo.
Jcoplastic è produzione industriale con cura artigianale.
Monitoraggio di processo Smart
Gli JCO-contenitori e pallet sono un’importante risorsa per il monitoraggio all’interno dei processi logistici e produttivi.
Possono diventare “smart” tramite dispositivi idonei per la tracciabilità come chip Radio Frequency Identification (RFID), o codici a barre indelebili realizzabili anche tramite la tecnologia dell’ “In Mould Labeling” (IML).
Tramite questa tecnologia, le etichette possono addirittura contenere il tag RFID al loro interno, invisibili all’occhio umano, incorporati tra l’etichetta ben saldata e la parete del manufatto.
Etichetta con codice a barre – Lettura ottica
Il manufatto, in questo modo, durante le attività giornaliere di lavorazione potrà essere monitorato anche a distanza. Come e in che modo? Qualsiasi fase di lavoro stia attraversando, una volta inizializzata l’etichetta, potrà essere facilmente rintracciabile al passaggio davanti a una qualsiasi camera barcode, o tramite lettura con palmare.
Etichetta con RFID- Lettura elettromagnetica
Nel caso del chip RFID, tale lettura può avvenire da qualsiasi direzione e di più manufatti contemporaneamente. Per esempio: piú box impilati dotati di RFID sono in grado di oltrepassare un “gate” ed essere letti tutti insieme a distanza.
Applicazioni di questo tipo rispecchiano le esigenze di molte realtà industriali e logistiche che ambiscono sempre di più a controllare i loro flussi produttivi e ottenere dati vitali per l’ottimizzazione della produzione.
Alcuni esempi variano dal mondo dell’alimentare alle poste, dall’industria pesante alla tessile, o al recupero di batterie e rifiuti elettronici.
Come anche le piccole e medie imprese che, in mancanza di personale, mirano ad avere un ambiente ordinato e monitorato, senza dover ricorrere a metodi manuali e laboriosi.
La struttura degli JCO-contenitori è stata studiata per renderli impilabili e accatastabili per ottimizzare gli spazi e agevolare le operazioni quotidiane, facendo risparmiare tempo, denaro e garantendo la buona riuscita di qualsiasi lavorazione.
CTR 1000×1200
Il box Jcoplastic “CTR” 1000×1200 h760mm, per esempio, può essere utilizzato per il trasporto di merci pericolose solide, come batterie o rifiuti di produzione contaminati, con certificazione UN 11H2/Y e UN 4H2/Y e possono viaggiare in sicurezza dotati di coperchio e di chiusura con cinghie, o coperchio incernierato con serratura a chiave.
La portata della pila di stoccaggio di un CTR Jcoplastic può arrivare ai 5.000 kg.
Il trasporto a vuoto consente di movimentare tre box alla volta occupandone il volume di due, riducendo gli spazi da impegnare— un’esigenza comune nell’ambito della logistica di qualsiasi azienda.
CTH2 1200×800
Per spazi di stoccaggio ridotti invece, il box CTH2 1200×800 disponibile in altezze 800 e 600mm, o il piccolo CTF 1000×635 h645mm con opzione di coperchio e ruote, possono accelerare la movimentazione di prodotti sfusi o semilavorati, rendendo la gestione della merce più dinamica e i processi meno faticosi. Sono ideali per la gestione dei materiali che richiedono pronta reperibilità nei magazzini e nei reparti di produzione e montaggio.
Essendo beni durevoli, sia i box che i pallet in HDPE sono infinitamente riutilizzabili, resistenti all’usura e 100% riciclabili. Infatti, Jcoplastic si propone come recuperatore autorizzato di beni a fine vita, riciclando questo materiale tramite moderni macchinari atti al lavaggio ed alla macinazione, per poi essere utilizzati in percentuali opportune nello stampaggio ad iniezione di nuovi semilavorati per utilizzi fuori dal settore alimentare.