Conversione velivoli: da aerei passeggeri a cargo

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Due anni di pandemia hanno fatto volare sempre più in alto il trasporto aereo delle merci, mentre quello dei passeggeri si è dapprima fermato quasi completamente, per riprendere poi in modo parziale. In concreto, questa situazione ha portato a una domanda di trasporto notevolmente superiore all’offerta e quindi a un’impennata delle tariffe. Ciò sta causando conseguenze anche sul mercato degli apparecchi. Da un lato c’è stata un’esplosione della domanda di aerei cargo usati che ha rimesso in pista modelli che sembravano ormai destinati alla storia dell’aviazione, come gli MD-11F dismessi negli ultimi anni da diverse flotte (Lufthansa Cargo ha venduto l’ultimo esemplare a ottobre). Stanno aumentando anche gli ordini per nuovi apparecchi, che però richiedono tempo prima della consegna, a causa della lunga lista di attesa che si è accumulata ancor prima della pandemia e dei considerevoli tempi di produzione.

Da areo passeggeri a cargo

C’è però una risorsa che molte compagnie aeree stanno riscoprendo: la conversione dei veicoli passeggeri al trasporto esclusivo delle merci. Una soluzione introdotta durante la fase acuta dell’emergenza pandemica è stata la conversione temporanea, realizzata togliendo i sedili dal ponte passeggeri per caricare le merci sfuse o contenute in container appositamente progettati. Ciò non richiede solo un intervento tecnico, ma anche normativo perché questa trasformazione deve essere regolata e approvata dalle Autorità dedicate al controllo del trasporto aereo civile. Per esempio, per ogni tipo di apparecchio si devono stabilire le specifiche relative alla quantità e tipologie delle merci che si possono caricare e quelle sull’impianto antincendio da adottare. Ma esiste un’altra conversione, più radicale e permanente che prevede una trasformazione della fusoliera all’interno e in parte alche all’esterno (con l’eliminazione degli oblò e l’apertura di portelloni adatti al carico delle merci). E quest’attività mostra segnali di forte crescita, a causa dell’aumento della domanda anche da parte di compagnie che finora preferivano l’acquisto di apparecchi nati per le merci. Ma siccome la conversione richiede siti industriali meno complessi ed è più rapida rispetto alla costruzione di nuovi apparecchi, permette tempi di consegna nettamente minori.

Ci pensa anche Boeing

Un chiaro segnale di questa tendenza è la notizia che Boeing aggiungerà nel 2022 quattro linee di conversione dei propri apparecchi all’interno di hangar propri o di fornitori esterni, mentre durante l’edizione 2021 del Dubai Airshow sono stati annunciati diversi ordini di conversione firmati con società specializzate. Boeing prevede che nei prossimi vent’anni saranno richieste alle compagnie aeree 1720 conversioni di apparecchi da passeggeri a merci, il 30% provenienti da vettori americani e il 20% da quelli europei.

La corsa a nuovi modelli

L’aumento della domanda di aerei cargo sta spingendo i costruttori ad accelerare lo sviluppo di nuovi modelli. Due, in particolare, sembrano in stallo da anni. Il primo è la versione merci di un apparecchio passeggeri già in produzione, ossia l’Airbus A350. Il costruttore europeo ha annunciato al Dubai Airshow i primi due ordini per la versione cargo, denominata A350F: sette unità per la società di noleggio Air Lease Corporation e quattro per la compagnia marittima Cma Cgm, che sta entrando anche nel trasporto aereo. In realtà non esiste ancora alcun esemplare dell’A350F, ma l’annuncio di Dubai è la conferma che presto inizierà la produzione e la prima consegna è prevista per il 2026. resta invece ancora incerto il destino del diretto concorrente dell’A350F, che è la versione merci del B777X. Chi si aspettava un annuncio al Dubai Airshow è rimasto deluso e il ritardo del costruttore statunitense rappresenta un vantaggio per Airbus. Bisogna però considerare che Boeing produce già il B777 standard in configurazione merci, mentre oggi Airbus non sta producendo alcuna versione merci dei suoi apparecchi.

 

 

 

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