Cyber risk, la retention dei talenti partita aperta per la Logistica

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I settori dei trasporti e della logistica sono sempre più esposti ai cyber risk, ovvero i rischi derivanti da attacchi informatici che possono comprometterne la sicurezza.

Per finire nel mirino degli hacker non serve essere un’azienda 4.0: anche una semplice mail può costituire una falla attraverso la quale i malintenzionati digitali possono introdursi.

La privacy, la continuità e la reputazione delle aziende logistiche sono quindi ben più a rischio che alcuni anni fa, a prescindere dal proprio livello di digitalizzazione. Alcuni esempi dei cyber risk che le aziende corrono sono il furto o la perdita di dati sensibili, la distruzione o il danneggiamento di infrastrutture critiche, la manipolazione o l’interruzione dei processi operativi, la diffusione di virus o malware, il ricatto o addirittura l’estorsione tramite ransomware.

Non si sfugge quindi da un assunto, ossia che, per affrontare queste minacce, le aziende logistiche devono potenziare il ramo informatico, coltivando il più possibile i talenti in casa.

Un punto, questo, che si porta dietro un altro aspetto, vale a dire la disponibilità delle società logistiche ad accettare logiche lavorative più flessibili, connaturate con la giovane età dei talenti stessi. 

Fidelizzare i talenti: flessibilità e formazione

La gestione dei cyber risk richiede competenze specializzate e aggiornate, spesso difficili da reperire sul mercato del lavoro. Propriola flessibilità permette di adattare le modalità di lavoro alle esigenze e alle preferenze dei dipendenti, diventando una merce di scambio e di gratificazione ormai consolidata e molto apprezzata: soprattutto i giovani talenti cercano infatti autonomia, varietà, equilibrio e opportunità di crescita, più che sola remunerazione.

La fidelizzazione dei talenti è quindi una partita aperta per la logistica, che deve competere con altri settori più attraenti e innovativi per attirare e trattenere i professionisti qualificati e motivati, soprattutto nel campo dello sviluppo informatico. 

Alcuni fattori che influenzano la fidelizzazione dei talenti sono la formazione, la diversità, la cultura aziendale, il riconoscimento, la retribuzione e i benefit.

Alcuni casi noti di attacchi cyber

Di cyber risk si sente parlare spesso, ed è d’altronde vero che di riscontri pratici se ne trovano facilmente. Alcuni casi illustri di aziende e organizzazioni che hanno subito o, al contrario, prevenuto attacchi informatici annoverano DNV, una società di classificazione navale che ha subito un attacco informatico al suo software ShipManager, che collega oltre 6.000 navi con le funzioni basate su cloud e a terra; una altro è quello di Estes Express, una società di trasporto merci che ha subito un attacco informatico che ha interrotto le sue operazioni per diversi giorni; oppure PenTestPartners, una società di consulenza in sicurezza informatica che ha dimostrato come sia possibile hackerare un sistema di gestione del traffico aereo e causare il caos nei cieli.

Questi casi mostrano come i cyber risk siano una realtà concreta e pericolosa per tantissimi settori, compreso quelli dei trasporti e della logistica, e come sia necessario investire nella protezione e nella prevenzione, non solo a livello tecnologico, ma anche a livello umano, valorizzando e fidelizzando i talenti che possono fare la differenza.

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