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Dichiarante autorizzato CBAM: i servizi di SDC

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Si avvicina la scadenza del 1° gennaio 2026, data dalla quale potranno importare nel territorio dell’Unione Europea beni CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism) solo i dichiaranti autorizzati. 

E’ quindi fondamentale per tutte le imprese che importano, per sé e per terzi beni CBAM, essere pronti pena l’impossibilità di operare.

Fino al 31 dicembre 2025, gli importatori dell’Unione europea dovranno rispettare solo gli obblighi di comunicazione – su base trimestrale – previsti dagli specifici articoli del Regolamento CBAM  mentre a partire dal 1 gennaio 2026 diventeranno operative tutte le disposizioni del Regolamento, tra cui appunto l’ottenimento dello status di dichiarante autorizzato CBAM necessario per poter rispettare tutti gli adempimenti previsti dal Regolamento stesso.

Cosa succede dal 1 gennaio 2026

Solo il dichiarante autorizzato potrà importare beni CBAM, acquisire i certificati, provvedere al calcolo delle emissioni dichiarate e alla loro verifica attraverso una terza parte indipendente e autorizzata e presentare la dichiarazione CBAM entro il 31 maggio di ogni anno.

SDC Servizi Doganali Container mette a disposizione di tutti gli importatori interessati a questa novità, la sua esperienza nel percorso di acquisizione  dello stato di dichiarante autorizzati CBAM.

Il presidente di SDC Stefano Coccon spiega: “Dall’1 gennaio 2026, le autorità doganali autorizzeranno l’importazione delle merci CBAM, solo da parte di un operatore che abbia la qualifica di dichiarante CBAM autorizzato. 

Il Regolamento 2024/3210 del Registro CBAM nella versione definitiva indica quali sono i requisiti e il percorso da fare per diventare dichiarante CBAM autorizzato.

Gli importatori di beni elencati nel regolamento CBAM devono presentare un’apposita domanda attraverso il Registro CBAM e fornire, tra le altre,  informazioni sulla propria organizzazione aziendale e sulle  operazioni commerciali svolte. Devono anche dimostrare di non avere precedenti per violazioni doganali, fiscali o per altri reati economici significativi negli ultimi cinque anni. 

Ancora, le autorità potranno chiedere alle aziende delle garanzie per verificare che l’importatore abbia la possibilità di coprire i costi dei certificati CBAM necessari per le importazioni nella UE”.

I servizi SDS in ambito CBAM

“SDS opera in ambito doganale, e non solo, da oltre 50 anni – continua Coccon – e siamo a disposizione di ogni importatore interessato con un servizio di  consulenza costruito su misura nel percorso di ottenimento della qualifica di “dichiarante CBAM” e nella formazione del personale che poi dovrà materialmente occuparsi delle non facili procedure del calcolo e della verifica delle emissioni dichiarate.

La nostra  filosofia è da sempre quella di non essere solo un  operatore doganale, ma un partner che, grazie anche a un team  di collaboratori esperti, affianca con autorevolezza le imprese nel complesso mondo delle spedizioni internazionali in import ed export.  Non ci limitiamo ad essere sempre allineati con le best practice del settore, cerchiamo di anticiparle e quando possibile definirne di nuove come stiamo facendo in questi mesi con la messa a punto di nuovi servizi di radiometria realizzati anche con appositi droni”.

  

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