Diseguaglianze economiche ed automazione, come cambierà il mondo

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Aziende di tutto il mondo stanno fraternizzando con la possibilità di trasferire alcune attività, dagli umani alle macchine. Questo perché con l’automazione è possibile aumentare la produttività e diminuire i costi.

Aiuta inoltre a risolvere quelle sfide quotidiane dei dati di lavoro, come richieste di aumento degli stipendio e scioperi. I clienti potrebbero inoltre beneficiarne grazie a prodotti a prezzi più bassi, resi possibili dalla diminuzione dei costi.

Ma, nonostante siano numerosi i benefici dell’automazione, trend economici nei Paesi più sviluppati mostrano che potrebbe anche essere causa di crescita delle diseguaglianze economiche.

Un crescente numero di esperti ha già sottolineato come questa nuova rivoluzione tecnologica potrebbe cambiare il rapporto tra lavoro e capitale, come mai successo prima. L’avvertenza non vuole essere un messaggio contro la tecnologia, ma contro le diseguaglianze che potrebbero crearsi.

La tecnologia svaluterà i lavoratori con meno capacità e indebolirà la ‘classe media.

Pochi e limitati studi sono stati fatti sul potenziale impatto dell’automazione sulle economie. Un esempio è però l’analisi condotta da Daniel B. Le Roux in Sud Africa, il quale ha stimato che almeno il 35% dei lavoratori, circa 4,5 milioni di persone, potrebbe essere potenzialmente sostituito con una macchina nel futuro.

Il Sud Africa è già una tra le più disequilibrate economie al mondo, con un tasso di disoccupazione pari al 27% e frequenti proteste e scioperi, che rendono l’automazione ancora più attraente.

Al momento circa 14 milioni di abitanti lavorano suddivisi in circa 380 tipologie di occupazioni. La metà dei lavoratori di colore occupati in Sud Africa, coprono posizioni che con l’80% di possibilità verranno ‘automatizzati’, quindi il 47% dei lavoratori di colore rischia di essere sostituito con macchine automatizzate nel prossimo futuro. Per i lavoratori bianchi, ‘solo’ il 30%.

Spostandoci dal Sud Africa, il candidato alla presidenza  del 2020 negli USA, Andrew Yang sta costruendo la sua campagna elettorale sull’introduzione di un ‘Universal Basic Income’ con il quale, tutti gli Americani sopra i 18 anni riceveranno 1000$ al mese dal governo, con l’obiettivo di garantire sicurezza e stabilità per quei lavoratori sostituiti da macchine.

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