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Ecologistico2: fa bene all’ambiente ed ai conti aziendali

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Presentate pochi giorni fa a Milano le case history delle aziende che usano Ecologistico2, il web tool per monitorare e migliorare la sostenibilità delle loro attività logistiche lungo la supply chain risparmiando CO2 e risorse.

Attenzione all’ambiente, attraverso la riduzione delle emissioni di CO2 e performance aziendali migliori, grazie al raggiungimento di una maggiore efficienza:
la logistica eco-friendly, come leva economica competitiva a doppia valenza, è stata al centro di “La logistica sostenibile è possibile e fa bene ai conti”, l’incontro, organizzato da GS1 Italy in ambito ECR, che si è tenuto pochi giorni fa a Milano.

Sotto i riflettori dell’evento l’ultima versione di Ecologistico2, il web tool di misurazione dell’impronta ambientale dei trasporti e delle attività di magazzino sviluppato da ECR Italia in collaborazione con GreenRouter.
Uno strumento gratuito, messo a punto per affiancare le imprese nel loro complesso viaggio verso la sostenibilità e aiutarle a trovare le soluzioni più adatte per migliorare l’impatto della loro supply chain, in un’ottica collaborativa e di condivisione dei risultati.

La sostenibilità è la nuova sfida per il largo consumo, che risponde con iniziative virtuose, portando ispirazione e cambiamento all’intero sistema” ha sottolineato Alberto Frausin, presidente GS1 Italy. “Si tratta di un percorso necessario per rispondere alle richieste di consumatori sempre più attenti e sensibili, che chiedono un analogo impegno alle aziende e premiano prodotti e servizi che provengono da imprese sostenibili. Per un’azienda questa è una scelta che sposa maggiori efficienza e competitività: agire sul mercato in modo sostenibile significa utilizzare le risorse in modo migliore, eliminare gli sprechi e ridurre i costi operativi, proprio gli obiettivi perseguiti da Ecologistico2″.

Con il supporto di Ecologistico2, le aziende stanno diventando più efficaci nella valutazione dell’impatto climatico del loro network logistico con la misura del PMx e sono più precise nell’identificare le leve per migliorare la sostenibilità ambientale della loro supply chain.

Switch modale nei flussi di approvvigionamento, gestione più efficiente del magazzino (in particolare per i surgelati), truck fill optimisation, uso di energie alternative e di veicoli a ridotto impatto ambientale: i risultati emersi dall’uso di Ecologistico2 hanno messo in evidenza i benefici di una serie di iniziative che le aziende hanno implementato per rendere la supply chain più efficiente e meno impattante.

Per L’Oréal la supply chain ha un ruolo importantissimo nel raggiungimento degli obiettivi nell’ambito della sostenibilità – ha affermato Fabio Sensidoni, direttore operazioni L’Oréal Italia – e tool come Ecologistico2 consentono di acquisire una maggiore consapevolezza su questo tema, ma anche di conoscere e utilizzare gli strumenti più adatti per migliorare la propria impronta ambientale. Inoltre la condivisione delle buone pratiche contribuisce a creare un circolo virtuoso per una logistica più green”.

Grazie a una logistica sempre più attenta alle tematiche ambientali, dal 2010 ad oggi Unilever ha dimezzato le emissioni di CO2 – ha dichiarato Angelo Lotierzo, logistics sustainability leader Unilever Italy Logistics – dimostrando come sia possibile, insieme ai suoi operatori logistici attenti alla sostenibilità ambientale, ottenere risultati eccezionali, valorizzati anche grazie a strumenti come Ecologistico2″.

Insieme al Gruppo Bauli, abbiamo sviluppato diversi filoni di green logistics» ha dichiarato Renzo Sartori, presidente di Number1 Logistics Group. «In particolare, attraverso Ecologistico2, abbiamo deciso di analizzare e dettagliare i valori relativi alla doppia linea di copacking presente nei due hub del Centro Nord Italia e del Sud, per quantificare i vantaggi in termini di riduzione delle emissioni. I risultati ci hanno confermato di aver ottenuto una maggiore efficienza, grazie al risparmio di circa un centinaio di viaggi all’anno».

Per approfondimenti: link.

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