Gli Stati Generali della Logistica del Nord Est, che sono stati ospitati a Trieste e che si sono chiusi la settimana scorsa, hanno rappresentato un momento di confronto cruciale tra istituzioni e operatori del settore.
Durante la kermesse stato ribadito il ruolo strategico della logistica intermodale per la competitività dei territori friulani, del Trentino e del Veneto – nonché per la dorsale adriatica – ponendo le basi per un dialogo interregionale che guarda oltre i confini nazionali.
Le priorità emerse si intrecciano con la recente messa a punto del nuovo hub logistico carinziano, reso possibile dalla linea ad alta velocità Koralm-Bahn, tassello fondamentale del corridoio Baltico-Adriatico. L’Italia, e in particolare il Nord Est, è vitalmente interessata a cogliere questa opportunità per rafforzare la propria posizione nei trasporti europei.
Le conclusioni degli Stati Generali
Il confronto di Trieste ha evidenziato alcuni punti chiave per la logistica del Nord Est, ma che potrebbe facilmente riflettersi in chiave nazionale.
L’intermodalità va utilizzata come leva per ridurre il traffico stradale e trasferire quote crescenti di merci su ferro e su acqua, parallelamente ad una ristrutturazione che porti ad avere infrastrutture efficienti, intese come autostrade, ferrovie, porti e interporti; tutti devono essere potenziati per sostenere volumi in aumento.
In questo quadro si inseriscono investimenti mirati che vanno dal porto di Ravenna, con nuovi binari elettrificati, agli interporti di Parma e Bologna, fino alle circonvallazioni ferroviarie di Trento e Rovereto, per l’accesso al Brennero.
Sono poi emersi i capitoli digitalizzazione e semplificazione, strumenti indispensabili per rendere più fluida la catena logistica.
Per quanto riguarda invece una visione interregionale della logistica, Gli Stati Generali del Nord Est hanno sottolineato l’importanza di superare i confini amministrativi e di costruire strategie comuni tra Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Trentino e Alto Adige.
In generale, le priorità infrastrutturali si concentrano sul rafforzamento dei corridoi europei, con particolare attenzione al Brennero e al sistema portuale dell’Alto Adriatico, considerati snodi vitali per la competitività del manifatturiero italiano.
Il ruolo del Trentino e del Brennero
Una sottolineatura fatta dal vicepresidente del Trentino e assessore allo sviluppo economico Achille Spinelli ha specificato come il Trentino sia un’area di attraversamento strategica lungo l’asse del Brennero. Oggi solo il 26% delle merci viaggia su rotaia, ma il raddoppio delle linee porterà il traffico ferroviario da 66 a circa 220 treni merci al giorno, con un parallelo incremento dei convogli passeggeri.
L’obiettivo è trasferire progressivamente i flussi dalla gomma alla rotaia, garantendo sostenibilità e vivibilità dei territori. In questo quadro, l’interporto di Trento e la collaborazione con Bolzano diventano strumenti centrali per integrare il Nord Est nel grande sistema logistico europeo.
La Koralm-Bahn e l’hub carinziano
Parallelamente, l’Austria ha inaugurato la Koralm-Bahn, una linea ferroviaria ad alta velocità costata 6 miliardi di euro, che conta 130 km dei quali 50 in galleria e che, collegando le città austriache di Graz e di Klagenfurt, riduce i tempi di percorrenza sulla tratta da tre ore a 45 minuti. Da metà dicembre 2025 la tratta è aperta a passeggeri e merci, mentre dal 2026 i convogli della WESTbahn viaggeranno a 250 km/h tra Vienna e Villach.
L’opera completa il corridoio Baltico-Adriatico, rafforzando le connessioni tra Polonia, Austria e Italia. La macroregione economica Stiria-Carinzia, con 1,8 milioni di abitanti e 770 mila occupati, si è così, di fatto, candidata a diventare un motore industriale e logistico nel cuore dell’Europa.
Il terminal intermodale di Fürnitz, già nodo strategico, si prepara a espandersi con nuove superfici e servizi avanzati, mentre entro il 2029 il completamento della seconda canna del tunnel delle Caravanche migliorerà ulteriormente i collegamenti multimodali verso i porti adriatici e balcanici. La Koralm-Bahn consentirà di risparmiare 60 mila tonnellate di CO₂ l’anno, favorendo la transizione verso una logistica a basse emissioni e rendendo la Carinzia un laboratorio di green economy e logistica intelligente.
L’importanza per l’Italia
Per il Nord Est italiano, l’integrazione con l’hub carinziano è una priorità strategica. I porti dell’Alto Adriatico, da Trieste a Venezia e Ravenna, potranno beneficiare di connessioni più rapide con i mercati dell’Europa centrale, riducendo costi e tempi di trasporto.
La sinergia tra gli investimenti italiani e la nuova dorsale austriaca rafforza il corridoio Alpe-Adria, trasformandolo in un asse competitivo capace di attrarre imprese, sostenere la manifattura e garantire sostenibilità ambientale.
Gli Stati Generali hanno dunque tracciato una rotta chiara: costruire un sistema logistico integrato, interregionale e transnazionale, in cui l’Italia non sia periferia ma parte integrante di un hub europeo che corre a 250 all’ora tra Alpi e Adriatico.



