L’IBP (Integrated Business Planning) è un processo decisionale esecutivo che integra la pianificazione della domanda, dell’offerta e quella finanziaria, con l’obiettivo di allineare le strategie, le risorse e le operazioni di un’organizzazione.
L’IBP si basa su un dialogo strutturato, sequenziale e ricorrente tra i decisori esecutivi, i leader funzionali e gli esperti di materia, per prendere decisioni critiche per il business.
L’IBP supporta una previsione continua a rotazione, una riallocazione delle risorse aziendali e un allineamento strategico; i suoi output possono mantenere i dipendenti informati, coinvolti e focalizzati sull’esecuzione della strategia.
Perché l’IBP è importante per la Supply Chain
Essendo la Supply Chain l’insieme delle attività, delle risorse e dei flussi che collegano i fornitori, i produttori, i distributori e i clienti di un’organizzazione, una sua gestione efficace è fondamentale per il successo di un’organizzazione, in quanto influisce sulla qualità, sui costi, sul servizio e sulla competitività dei suoi prodotti o servizi.
L’IBP è importante per la gestione della Supply Chain perché permette di:
- Migliorare la visibilità e la collaborazione tra le funzioni e i processi della Supply Chain, riducendo le giacenze e le inefficienze
- Anticipare e rispondere alle dinamiche del mercato, della domanda e dell’offerta, ottimizzando l’equilibrio tra domanda e capacità, e gestendo i rischi e le opportunità
- Allineare le decisioni operative e tattiche con le strategie e gli obiettivi aziendali, creando valore per i clienti e gli stakeholder
- Sfruttare le tecnologie e i dati disponibili per supportare le decisioni basate sui fatti e sugli scenari, aumentando la velocità e la qualità delle decisioni.
Quali sono le prospettive di sviluppo dell’IBP
L’IBP è un processo in continua evoluzione, che richiede un miglioramento continuo e un adattamento alle sfide e alle opportunità del futuro. Alcune delle prospettive di sviluppo dell’IBP sono:
- Integrare un framework per la qualità delle decisioni, basato su sei elementi chiave: un’adeguata definizione del problema, delle alternative creative, delle informazioni rilevanti e affidabili, dei valori e dei trade-off chiari, di un ragionamento logicamente corretto e di un impegno all’azione.
- Prevenire e contrastare i bias cognitivi che minacciano la qualità delle decisioni, come la tendenza a cercare il consenso, a fidarsi della persuasione, a restringere il campo delle possibilità, a trascinare i problemi nella propria zona di comfort, a essere troppo sicuri di sé.
- Adottare la tecnologia dell’intelligenza decisionale, che tratta il processo decisionale come un processo aziendale misurabile, che crea una memoria delle decisioni, che usa il machine learning o altre tecniche per stimare la probabilità e l’impatto delle decisioni, e che supporta i decisori con raccomandazioni e probabilità.
- Creare una visione condivisa e una cultura collaborativa tra le persone e le macchine, che accetti e valorizzi il ruolo dell’AI nel processo decisionale, e che sviluppi le competenze e le mentalità necessarie per questo nuovo tipo di decision making umano-macchina.