Il crescente costo della manodopera e le maggiori difficoltà nella ricerca di operatori insieme all’avanzamento tecnologico hanno spinto e stanno spingendo verso l’industria 4.0. Termine che abbiamo, sicuramente, sentito più volte in quest’ultimo periodo il quale indica una propensione all’automazione ed all’applicazione di nuove tecnologie in ambito produttivo e logistico con l’obiettivo di migliorare l’efficienza, ridurre lo sforzo e l’alienazione tipica di certe attività.
Come ormai noto, questo trend è stato sostenuto anche dal Governo Italiano con il Piano nazionale Impresa 4.0 che ha disposto diverse misure tra le quali ricordiamo il super ammortamento, la nuova Sabatini ed il Patent box.
Un recente studio svolto dall’ Osservatorio Industria 4.0 della School of Management del Politecnico di Milano, il cui comunicato stampa è disponibile al seguente link, ha sottolineato alcuni aspetti e dati molto interessanti.
Innanzitutto lo studio evidenzia come nel 2018, il mercato dell’Industria 4.0 abbia raggiunto un valore pari a 3,2 miliardi di euro, riportando una crescita rispetto al 2017 del +35%. L’analisi sottolinea anche che nel 2019, sulla base del primo trimestre, si dovrebbe raggiungere una crescita del +20/25% che, seppur inferiore rispetto all’anno precedente, comunque significativa.
Lo studio svolto dall’Osservatorio rivela, anche, che a trainare questa crescita vi sono le tecnologie IT, in particolare l’Internet of Things, il quale rappresenta il 60% dell’intero mercato. Da considerare anche i Data Analytics i quali contano per il 17% del mercato.
Durante la presentazione dei risultati, lo scorso giugno, Alessandro Perego, Andrea Sianesi e Marco Taisch, Responsabili Scientifici dell’Osservatorio Industria 4.0, hanno così commentato: “Molti investimenti e progetti di digitalizzazione industriale avviati nel 2017 sulla spinta del Piano Nazionale Industria 4.0 sono stati fatturati nel 2018 accelerando l’espansione del mercato, che è più che raddoppiato negli ultimi quattro anni. La consapevolezza e la conoscenza delle tecnologie 4.0 sono ormai diffuse in tutte le realtà produttive del Paese, ma per cogliere tutte le opportunità offerte da questa rivoluzione è necessario definire con chiarezza un ruolo che guidi il cambiamento digitale e affiancare alle nuove tecnologie un modello organizzativo capace di coinvolgere i lavoratori, gli utilizzatori finali delle tecnologie, in tutte le fasi dei progetti 4.0”.
Lo studio analizza anche la situazione delle imprese Italiane perché il 4.0 è, a volte, più facile a dirsi che a farsi. Su 192 imprese intervistate, ‘l’80% ritiene che Industria 4.0 sia una rivoluzione che porterà cambiamenti radicali con grandi potenzialità ancora da esprimere, solo il 20% la considera soltanto un’evoluzione di quanto già avviato negli anni precedenti’. Purtroppo, però, ‘Appena un’azienda su tre, però, ha effettuato una valutazione della propria preparazione digitale (digital readiness), il 54% è interessato a farlo in futuro, mentre il 14% non lo ha fatto e non ha intenzione di farlo’.