Avv. Costanza Lugli
Un convegno partecipato, una scenografia inaspettata e un’agenda intensa che ha visto confrontarsi i protagonisti della logistica italiana. Il 23 maggio 2025, presso l’Interporto Rivers Venezia, si è svolta la quarta edizione del Convegno Nazionale Interporti al centro, evento organizzato da UIR (Unione Interporti Riuniti) per riflettere sul ruolo strategico delle infrastrutture intermodali e sull’evoluzione delle connessioni: trasportistiche, digitali, relazionali.
Una platea istituzionale di peso
I lavori si sono aperti con i saluti istituzionali. Sul palco, oltre a Bruno Savio, Presidente di Interporto Rivers Venezia e padrone di casa, anche il Direttore Interregionale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Franco Letrari, il Comandante della Capitaneria di Porto di Venezia, contrammiraglio Filippo Marin e Fulvio Lino Di Blasio, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, che ha sottolineato gli investimenti per ampliare i collegamenti ferroviari del Porto di Venezia, all’interno del quale si trova l’Interporto di Venezia, con una portata di circa 5000 treni l’anno, investimenti che hanno portato ad una crescita a doppia cifra su Chioggia e Venezia in contrasto al trend nazionale che vede invece una contrazione del settore.
Hanno presenziato, inoltre, esponenti della politica. Oltre ai saluti del Sottosegretario del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Antonio Iannone, è intervenuto il Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro – che ha sottolineato l’importanza strategica e il potenziale di Porto Marghera nello scacchiere logistico del Nordest, non solo italiano, ma anche europeo – e Andrea Menin, Direttore Logistica, Navigazione, Ispettorati di porto e Pianificazione della Regione Veneto, il quale ha sottolineato l’impegno e l’investimento della Regione Veneto e delle Regioni limitrofe per implementare il sistema idroviario.
Lo stato dell’arte del sistema interportuale
La relazione 2025 del Presidente UIR Matteo Gasparato ha rappresentato un momento di riflessione sullo stato degli interporti in Italia. Innanzitutto, l’associazione è in crescita con l’ingresso di due nuovi interporti per un totale di 28 interporti e 2 partner.
Gasparato si è poi soffermato sul il disegno di legge sugli interporti attualmente in discussione in Senato, atteso da anni dal settore e accolto con interesse ma anche con cautela dagli operatori (DDL n. 1138, disponibile qui). Il Presidente ha evidenziato ciò che gli operatori del settore intermodale si aspettano da questa riforma: il superamento delle ambiguità e delle frammentazioni della vecchia norma e il riconoscimento di interporti non riconosciuti dalla l. 240/1990.
Un punto d’onore dell’associazione è l’investimento fatto nella formazione e nella sensibilizzazione degli studenti delle scuole superiori per avvicinare i giovani al settore logistica.
L’intervento si è chiuso con le sfide che si presentano al settore della logistica intermodale, in particolare la diversificazione del mercato, ma anche con una richiesta di maggiore valorizzazione degli interporti, sulla scia di quanto già riconosciuto ai porti, e la necessità di una minor concentrazione e miglior distribuzione degli interporti sul territorio.
Tavole rotonde, tre chiavi di lettura per un sistema che evolve
La seconda parte della mattinata è stata animata da tre tavole rotonde, ognuna dedicata a una specifica forma di connessione.
- La prima tavola rotonda, dedicata alle connessioni trasportistiche, ha visto dialogare Claudio Ricci (Presidente di Interporto Campano di Nola), Aldo Maietta, Responsabile Affari Regolatori, Antitrust e Programmi di Contribuzione Pubblica di Mercitalia Logistics – realtà di riferimento nel trasporto ferroviario delle merci – e Nicola Paradiso, Strategic Development Director di Contship Italia, operatore intermodale con una forte presenza nei porti del Mediterraneo. Al centro del dibattito, la necessità di sinergie operative lungo tutta la supply chain, il coordinamento degli investimenti infrastrutturali e il ruolo crescente dell’intermodalità ferroviaria nel riequilibrio modale.
«Il corridoio Reno-Alpi, il famoso Genova-Rotterdam, è l’esempio di una collaborazione virtuosa tra Ministeri, Regioni, Autorità Portuali e soggetti privati attraverso il quale è stato possibile attivare tutta una serie di investimenti infrastrutturali, coordinare gli slot ferroviari internazionali, digitalizzare il tracciamento dei flussi. In questo caso, la buona governance ha prodotto una rete logistica concreta e realmente al servizio dei clienti, realmente al servizio della domanda del trasporto. Questo, a nostro avviso, è un modello da replicare, ma per farlo è necessario che siamo tutti convinti che occorra la collaborazione completa con i privati. Che questa non sia un’opzione, ma una condizione necessaria» Nicola Paradiso, Strategic Development Director di Contship Italia |
- La seconda tavola, sulle connessioni digitali, ha preso avvio con l’intervento di Massimo Arnese (Presidente di CIM – Interporto di Novara), seguito da un confronto vivace tra Francesco Benevolo, Direttore di RAM S.p.A., e Luca Abatello, Presidente e CEO di Circle Group, gruppo attivo nello sviluppo di soluzioni digitali per la logistica e i porti. Si è parlato di interoperabilità delle piattaforme, di digitalizzazione dei corridoi logistici, di intelligenza artificiale, ma anche dei limiti normativi e operativi ancora da superare per una reale automazione del sistema logistico nazionale.
Nel corso del suo intervento, Francesco Benevolo, Direttore di RAM S.p.A., ha presentato con orgoglio i risultati raggiunti dal progetto e-CMR, uno degli esempi – come ha sottolineato – di digitalizzazione pienamente funzionante nel settore del trasporto merci. La e-CMR è la versione elettronica della Lettera di Vettura prevista dalla Convenzione CMR per i trasporti internazionali su strada. Il documento, che storicamente accompagna le merci in formato cartaceo, può ora essere gestito in digitale grazie a una piattaforma sicura, conforme alle normative internazionali, accessibile da tutti i soggetti coinvolti nella filiera. RAM, su mandato del MIT e con la collaborazione delle dogane, ha reso operativa in Italia questa soluzione, che consente di: eliminare la carta lungo tutto il tragitto della merce, aumentare la trasparenza e la tracciabilità, ridurre i tempi di controllo alle frontiere, migliorare l’efficienza e la sostenibilità del trasporto stradale. |
- Infine, la tavola sulle connessioni relazionali e associative ha visto protagonista Gianpaolo Serpagli (Presidente CEPIM – Interporto di Parma), con il contributo di Giuseppe Rizzi (Direttore Generale di Fermerci) e Massimo Marciani (Presidente del Freight Leader Council). L’accento si è spostato sul capitale umano, sull’importanza delle reti associative e del confronto strutturato tra attori pubblici e privati per costruire un linguaggio comune e condividere buone pratiche. Tra i temi affrontati: la formazione, la rappresentanza, l’accesso a fondi europei e la gestione delle transizioni energetiche e digitali.
Parole che restano
Le conclusioni sono state affidate all’on. Mauro Rotelli, Presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati. Il suo intervento è stato letto in sala, confermando l’attenzione del Parlamento verso il settore e l’impegno per portare a compimento una riforma da lungo tempo attesa.
Una bussola per il futuro
Interporti al Centro si conferma così un appuntamento cruciale per comprendere le dinamiche e le trasformazioni in atto nel mondo della logistica. Non solo un luogo di analisi, ma anche una piattaforma di dialogo trasversale, dove politica, imprese, enti pubblici e operatori si incontrano per costruire visioni comuni. In un settore attraversato da transizioni complesse – ecologica, digitale, organizzativa – la chiave sarà proprio nella capacità di connettere: infrastrutture, competenze, dati, relazioni. Solo così sarà possibile affrontare le sfide dei prossimi anni con coerenza e competitività.