Search
Close this search box.

ISO 10218-2, il concetto di ‘cobot’ cede il passo alla sicurezza

Condividi
engineer cooperation male and female technician maintenance control relay robot arm system welding with tablet laptop to control quality operate process work heavy industry 4.0 manufacturing factory

La robotica collaborativa e il problema della sicurezza uomo-macchina trovano un nuovo riscontro nell’evoluzione di una norma ISO.  

Negli ultimi anni, la diffusione della robotica collaborativa ha guadagnato terreno, cambiando profondamente il mondo industriale, favorendo l’integrazione tra macchine e operai.

I cosiddetti cobot (crasi che sta per collaborative robots) sono stati progettati per lavorare in sinergia con l’uomo, senza le tradizionali barriere di protezione utilizzate nelle linee produttive automatizzate. Tuttavia, questa modo innovativo di interfacciassi con la macchina ha sollevato nel tempo dubbi importanti sulla sicurezza, mettendo in evidenza il rischio di incidenti legati a un’interazione diretta tra operatori e robot.  

L’idea che un cobot fosse intrinsecamente sicuro ha generato una certa ambiguità normativa, portando aziende e tecnici a interpretazioni differenti sui requisiti di protezione. È in questo contesto che la nuova revisione della norma ISO 10218-2 gioca un ruolo chiave: ridefinire le basi della sicurezza, superando l’idea di robot collaborativo per concentrarsi su applicazioni sicure.  

La nascita della ISO 10218: obiettivi e sviluppo 

La norma ISO 10218, introdotta per la prima volta nel 2011 dall’Organizzazione Internazionale per la Normazione (ISO), aveva l’obiettivo di fornire linee guida per garantire la sicurezza nell’uso dei robot industriali. Il suo sviluppo è stato curato dal comitato tecnico ISO/TC 184/SC 2, con il supporto del Comitato Europeo di Normazione (CEN).  

Questa normativa si è divisa in due parti principali, la ISO 10218-1, dedicata alla sicurezza dei robot industriali, e la ISO 10218-2, focalizzata sulle applicazioni robotizzate e la loro integrazione con l’ambiente di lavoro.  

Grazie a questa regolamentazione, le aziende hanno potuto implementare procedure di sicurezza e valutazioni di rischio più strutturate, riducendo la possibilità di incidenti sul posto di lavoro. Tuttavia, il progressivo sviluppo della robotica collaborativa ha reso evidente la necessità di una revisione normativa

Gli aggiornamenti della ISO 10218-2: cosa cambia

La nuova versione della ISO 10218-2 segna un cambio di paradigma rispetto alla precedente edizione del 2011.

Il cambiamento più importante è l’abbandono del concetto di ‘cobot’, con l’espressione‘robot collaborativo’ sostituita da ‘applicazione collaborativa. Il motivo addotto dai normatori è che nessun robot è intrinsecamente sicuro: la sicurezza dipende dall’intero sistema, dal contesto di utilizzo e dalle misure di protezione adottate.  

Nella revisione vi è poi una maggiore definizione delle funzioni di sicurezza, essa introduce criteri più dettagliati per la progettazione delle funzioni di sicurezza nei sistemi robotici, facilitando il lavoro degli ingegneri nella creazione di ambienti sicuri.  

La norma integra per la prima volta anche delle linee guida per la protezione da minacce informatiche, in armonia con il Cyber Resilience Act dell’UE. La sicurezza dei robot non riguarda quindi più solo la protezione fisica, ma anche la difesa da attacchi informatici.  

Ci si aspetta che l’aggiornamento abbia un’impatto sulla valutazione dei rischi, facilitando il lavoro dei tecnici e degli esperti di prevenzione, riducendo le supposizioni nella valutazione della sicurezza e garantendo procedure più uniformi a livello europeo

Implicazioni per il settore della logistica 

L’aggiornamento della ISO 10218-2 avrà probabilmente un influsso significativo sulla logistica e l’automazione dei magazzini, dove l’utilizzo di robot è sempre più diffuso. Con l’eliminazione del concetto di cobot, le aziende dovranno rivedere le strategie di integrazione dei robot collaborativi e adottare criteri di sicurezza più rigorosi.  

È prevista una maggiore protezione nei sistemi di movimentazione automatizzata: anche gli AGV (Automated Guided Vehicles) e i robot mobili dovranno rispettare i nuovi parametri di sicurezza definiti dalla norma, garantendo un’interazione più controllata con gli operatori.  

Allo stesso modo viene richiesta una formazione specializzata per il personale logistico, la sicurezza non sarà più solo una questione tecnica, ma  necessita di una preparazione multidisciplinare tra esperti di automazione, ingegneri IT e responsabili della sicurezza.  

Con l’integrazione della cibersicurezza tra i temi della norma, i sistemi robotizzati dovranno essere protetti da attacchi informatici per scongiurare interruzioni nelle operazioni di magazzino – il che dovrebbe portare anche a una revisione delle strategie di sicurezza informatica.  

L’aggiornamento della ISO 10218-2 rappresenta un cambiamento importante per la sicurezza nella robotica industriale, introducendo criteri più dettagliati e armonizzandosi con le normative europee. Con l’eliminazione del concetto di cobot, la sicurezza viene riportata al centro dell’attenzione, garantendo un futuro più sicuro per l’interazione uomo-macchina.  

Ti potrebbero interessare