Logistica 4.0: aspettative, criticità, tendenze

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La rivoluzione delle tecnologie abilitanti entra nella logistica introducendo anche nuovi sistemi di stoccaggio, movimentazione e trasporto.

Soluzioni in grado di automatizzare le attività, raccogliere e trasmettere dati attraverso oggetti Smart, aumentare il grado di autonomia delle macchine, decentralizzando il processo decisionale in molte attività logistiche.

Le prime applicazioni sono state introdotte nei sistemi di logistica di fabbrica, per
poi estendersi alla logistica distributiva e migliorare attività di magazzino e trasporto. Ma il principale effetto positivo delle tecnologie 4.0 riguarda la possibilità di integrare diversi sistemi, non solo all’interno del magazzino, ma lungo l’intera filiera.

Quasi un operatore del settore su due (il 48% del totale) si aspetta un aumento della produttività, oltre un terzo (37%) prevede una maggiore visibilità sui processi, il 27% immagina un miglioramento della tracciabilità dei prodotti, e il 23% della sicurezza.

Le principali criticità evidenziate, invece, sempre secondo le analisi dell’Osservatorio Contract Logistics del Politecnico di Milano, sono legate ai tempi di ritorno dell’investimento in tecnologie 4.0 (per il 35% dei casi), alla complessità di comunicazione tra sistemi informativi (23%), alla mancanza di competenze adeguate (21%).

La Logistica 4.0 può, in pratica, spostare i confini nella relazione dell’Outsourcing:
al fornitore di servizi logistici è richiesto non solo un coinvolgimento esecutivo, ma una sempre maggiore capacità di gestione e integrazione di sistemi complessi.

Per coglierne appieno le opportunità, nei prossimi anni sarà necessario investire, da un lato, in strumenti che consentano di integrare soluzioni tecnologiche basate su sistemi informativi diversi. E, dall’altro lato, nello sviluppo di competenze specifiche per la gestione di queste nuove soluzioni, lavorando in termini di formazione e attrazione di talenti da altre funzioni aziendali e settori.

L’analisi sul Customer service nel settore logistico mostra un servizio ancora molto operativo e basato su strumenti tradizionali: quasi un’interazione su due (il 45% di quelle esaminate) riguarda richieste di informazioni e documenti e l’86% delle comunicazioni avviene ancora via email, fax o telefono, così come il flusso di informazioni interno al fornitore per la risoluzione delle richieste ricevute (75%). Il Customer service del fornitore di servizi logistici, inoltre, interagisce prevalentemente con il committente (76% delle relazioni), e solo nel 38% dei casi comunica direttamente con il cliente finale.

Per migliorare il servizio, i fornitori, da un lato, cercano la collaborazione con il committente per ridurre le richieste al Customer service (58% dei casi), dall’altro intendono ridurre i costi di interfaccia con soluzioni informatiche (39%) e migliorare la velocità nella comunicazione con il committente (35%). I committenti di servizi logistici hanno spesso la necessità di migliorare la proattività nelle comunicazioni da parte del fornitore (77% sul totale), e di aumentare la velocità di aggiornamento e recupero di informazioni e documenti (69%).

Circa il 30% dei committenti vorrebbe anche avere a disposizione strumenti di Machine learning e Data mining a supporto del Customer service, mentre il 38% concorda con i fornitori sulla necessità di una maggiore collaborazione da parte dei committenti per ridurre le richieste di assistenza da parte del cliente finale.

In pratica, nell’intreccio tra Industria 4.0 e logistica qualcosa di nuovo è già stato sviluppato lungo la catena di fornitura, ma moltissimo resta da fare.

A cura di Stefano Casini

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