Coniugare tradizione e innovazione, efficienza e sostenibilità, tecnologia e cultura. Una sfida raccolta da Luca Saporetti, manager di esperienza nel settore della logistica e responsabile di gruppo supply chain e acquisti in Consorzio Melinda.
Consorzio Melinda è una delle realtà agroalimentari più importanti d’Italia, specializzato nella produzione e commercializzazione di mele di alta qualità, coltivate principalmente nella Val di Non e in Val di Sole, in Trentino. Fondato nel 1989, oggi riunisce oltre 4.000 famiglie di frutticoltori, organizzati in 16 cooperative. Ogni anno, Melinda produce circa 400.000 tonnellate di mele, rappresentando oltre il 20% della produzione nazionale. Il Consorzio si distingue per l’attenzione alla sostenibilità, alla tracciabilità e all’innovazione. Dispone di una supply chain moderna e funzionale, caratterizzata da elementi sorprendentemente tradizionali e sostenibili, che pongono sfide significative anche per Luca Saporetti, figura di spicco nel supply chain management e attuale responsabile di gruppo Supply Chain e Acquisti.
Studi in ingegneria, una serie di esperienze nel campo della supply chain e poi l’ingresso in Danaher, in Campari e in Livanova (società quotata a Nasdaq) come global vp supply chain: un cambiamento significativo, quest’ultimo…
“Sì, un’avventura di sei anni in cui abbiamo affrontato numerose sfide: dalla pandemia, che ci ha visti impegnati in prima linea come produttori di ECMO, dispositivi per la respirazione extracorporea, allo shortage di semiconduttori, componenti importantissimi per i nostri prodotti, senza dimenticare i vari blocchi logistici a livello internazionale. Che dire? Archiviata la soddisfazione per essere diventato global vp per una società quotata al Nasdaq, alcuni segnali mi hanno indicato che era giunto il momento di iniziare una nuova esperienza“.
E in così è volato in Spagna per ricoprire il ruolo di general manager International Market e Strategic Group Capabilities in Brivio&Viganò…
“Dopo essere stato general manager per un’entità del gruppo di servizio in Livanova (LSM), desideravo un’esperienza completamente diversa sempre come general manager a tutto tondo. Vivere in Spagna, in una città come Madrid, è stato molto stimolante. Ho trovato però un lavoro un pochino monotono e meno stimolante e un livello di complessità di un gradino inferiore“.
Ed è quindi entrato nel mondo della cooperazione con Melinda…
“Sì, tra la natura del Trentino, mi occupo di prodotti salutari con un’attenzione speciale alla sostenibilità “vera”, ottimi prerequisiti per una nuova sfida professionale tutta italiana ma multinazionale. L’ingresso in un consorzio, mi ha allontanato da logiche di borsa e di profitto di breve periodo, che non mi appartengono più, proiettandomi nella definizione di strategie di creazione di valore nel lungo periodo. Come contraltare, c’è la necessità di gestire un processo decisionale più partecipativo, ma mi affascina molto essere artefice della strategia della supply chain di gruppo, che include quindi anche le funzioni di acquisti e logistica“.
Qual è la sua visione sull’Intelligenza artificiale? Reputa le aziende italiane pronte?
“Credo profondamente nella digitalizzazione dei processi per portare valore aggiunto e vantaggio competitivo. Sono molto meno convinto delle ‘mode’. In altre parole, ritengo che si debba sempre partire dalla costruzione del valore per i clienti attraverso processi digitali efficienti. Gli strumenti a disposizione, come l’RFID, la blockchain e ora l’intelligenza artificiale e i suoi agenti, sono solo componenti fondamentali di questo puzzle.. Pertanto, non credo nei progetti di AI di per sé, ma in quelli di digitalizzazione, di cui l’AI è uno strumento importante, ma non l’unico. L’Italia se la gioca ad armi pari con le altre nazioni, deve solo smettere di avere la sindrome di Calimero“.
Tra le sue attività figura anche una docenza presso l’Advanced Supply Chain Lab del Politecnico di Milano. Come si approcciano le nuove generazioni allo studio dell’IA per la logistica?
“Durante il secondo semestre ho avuto modo di seguire gli studenti nello sviluppo di otto applicazioni intelligenti di AI, realizzate in collaborazione con aziende del calibro di Brembo, Syngenta e Campari. L’ambito applicativo più diffuso è emerso essere il forecasting, seguito dal dimensionamento delle scorte lungo la supply chain. Particolarmente interessante è stata un’applicazione per l’ottimizzazione del routing dai centri di distribuzione ai punti vendita della GDO, successivamente adattata per bilanciare i carichi di lavoro in ambito warehouse. I progetti, realizzati da ingegneri gestionali all’ultimo anno, hanno dimostrato ottimi risultati. L’intelligenza artificiale è ormai pervasiva nel settore: è tempo di passare dalla teoria alla pratica attraverso progetti pilota concreti“.
Reperire autotrasportatori e manodopera specializzata è sempre più difficile. Quali conseguenze prevede?
“Da anni si discute della possibilità di un blocco nel settore logistico a causa della carenza di personale. Tuttavia, l’esperienza recente ha dimostrato la straordinaria resilienza del comparto, che è riuscito a mantenere la continuità operativa attingendo a risorse inaspettate. Guardando al futuro, ritengo che le dinamiche di mercato contribuiranno naturalmente a riequilibrare domanda e offerta. Parallelamente, assisteremo a una crescente spinta verso l’automazione dei magazzini, in particolare nelle attività di fine linea e nei contesti più complessi come il settore surgelato. È inoltre fondamentale un cambio di prospettiva culturale: dobbiamo rivalutare e promuovere la professione dell’autista presso le nuove generazioni“.
In Melinda la sostenibilità è centrale. Quali iniziative avete implementato?
“La nostra attenzione si concentra sulla qualità a 360 gradi: prodotto, packaging e servizio e la sostenibilità rappresenta per noi un percorso strutturato e continuo. Siamo particolarmente orgogliosi delle nostre grotte ipogee, dove conserviamo le mele nelle ‘viscere’ delle Dolomiti. Nella Miniera di Rio Maggiore, sfruttando le cavità create dall’attività estrattiva della roccia dolomitica, Melinda ha realizzato un autentico frigorifero naturale. Questo sistema rispetta l’ambiente e mantiene intatta la qualità delle mele in condizioni di atmosfera controllata, garantendo una temperatura costante in tutte le stagioni. Un altro esempio significativo è la funivia delle mele, che consente di ridurre drasticamente il traffico di camion in valle e le relative emissioni di CO₂. L’impianto a fune del Consorzio Melinda vanta una capacità di trasporto di 460 contenitori impilabili all’ora, a una velocità di 5 metri al secondo, una soluzione unica al mondo partita proprio in questi giorni. Non a caso, questo progetto si è aggiudicato il bando nazionale dedicato alla logistica agroalimentare nell’ambito del PNRR“.
Il suo impegno di lunga data con il Politecnico di Milano ha formato molti professionisti che oggi operano nella logistica e nel supply chain Management. Ci parli di questo rapporto.
“Da oltre 25 anni ricopro il ruolo di presidente di Alumni Supply Chain del Polimi, un network dove ci si confronta e si apprende costantemente. Ultimamente ho fortemente voluto l’Osservatorio Supply Chain Planning, di cui sono membro dell’advisory board, ora al suo secondo anno di attività. Il Politecnico di Milano rappresenta per me molto più di un’istituzione accademica: è un pezzo di cuore e un crogiuolo di amicizie durature“.
Infine, una domanda personale. Lei è anche uno scrittore e uno sportivo: come riesce a coniugare le differenti attività?
“La scrittura e lo sport rappresentano elementi fondamentali della mia vita (tra i titoli di maggior successo; “Fitness per manager” e “Trattato di filosofia digitale: Philosophy 4.0“, ndr). Entro dicembre darò alle stampe il mio quarto libro ‘Storie di Uomini e di Onde’, che racconta 50 vicende di surfisti incontrati in 40 anni di viaggi, dal Sud Africa alle Hawaii. La molla principale che mi spinge a scrivere è una sola: è la passione, seguita dalla volontà di approfondire temi a cui ho dedicato anni di studio o di esperienza personale. Anche nello sport mi pongo obiettivi precisi. Il prossimo da centrare entro sei mesi? Riuscire a completare un loop orario nel kitesurf (un giro della morte in senso orario durante la planata, ndr). Non sono ancora riuscito a chiuderne uno, ma la direzione è quella giusta“.
Hobby: tutti quelli dove ci sono di mezzo le onde, acqua e vento e i testi di filosofia.
Sogno nel cassetto: immagino un futuro tranquillo, lontano dal traffico cittadino e dalla velocità milanese, ma non adesso! Quando arriverà il momento della pensione..
Film o libro: libro mille volte. Uno a settimana almeno, li divoro.
Messaggio in bottiglia: possiamo sempre fare la differenza: qui ed ora.
Sogno nel cassetto:tantissimi. I primi 50 li ho realizzati, il cinquantunesimo è pescare un Marlin alla Hemingway
Silvia Grizzetti



