Pacchetto mobilità, via libera da Bruxelles

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Approvato il corpus di norme che include molte proposte sostenute da Conftrasporto-Confcommercio in merito alla concorrenza leale

Migliori condizioni contrattuali e di lavoro per gli autotrasportatori: il pacchetto mobilità approvato dal Parlamento Europeo a Bruxelles la scorsa notte ha questi obiettivi.

L’approvazione è arrivata dopo una concertazione durata anni e che ha visto le associazioni di categoria scontrarsi per ottenere una maggiore armonizzazione del settore dei trasporti tra i differenti Paesi dell’Unione.

Pacchetto mobilità, armonizzare il settore

Le nuove norme riguardano principalmente l’armonizzazione dei salari, la flessibilità degli orari dei conducenti, prevedendo più riposi, e il rispetto delle regole fondamentali della concorrenza.

Per quanto riguarda gli autisti, cambierà quanto previsto in precedenza per il loro distacco trans-nazionale e sui tempi di guida e di riposo. Le aziende di autotrasporto dovranno organizzare i viaggi in modo che gli autisti nel trasporto internazionale di merci possano tornare a casa a intervalli regolari (ogni tre o quattro settimane a seconda dell’orario di lavoro). 

Il riposo settimanale regolare non potrà essere svolto nella cabina del camion in tutto il territorio comunitario e a certe condizioni l’azienda dovrà pagare le spese di alloggio dell’autista.

Soddisfazione per Conftrasporto

«Le nuove norme – spiega il vicepresidente di Conftrasporto Paolo Uggè – dovrebbero dare una risposta al tema dei viaggi a vuoto degli autisti e delle differenze esistenti sul piano del costo del lavoro, disparità che hanno generato il pesantissimo fenomeno del dumping sociale. Il pacchetto appena varato dovrebbe quindi limitare gli episodi di concorrenza sleale che vengono messi in atto nei confronti delle imprese italiane, e finalmente dirigere il mercato verso un  regime di concorrenza leale tra i diversi Paesi dell’Unione».

«Ora diventa indispensabile proseguire il lavoro iniziato, con l’obiettivo di connettere il sistema logistico italiano al resto d’Europa. Ciò può avvenire solo se alcuni Paesi dell’Unione, a cominciare dall’Austria, smettono di ostacolare gli altri con divieti pretestuosi, come quello ambiente, che sta mettendo in croce da anni non solo il sistema italiano del trasporto su strada, ma tutta l’economia del Paese in generale», ha concluso il vicepresidente di Conftrasporto.

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