Pharma: il 90% della logistica è in outsourcing

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happy team of a pharmaceutist working in chemist shop

 

Non c’è altro settore industriale focalizzato sul proprio core business come quello farmaceutico, tanto da aver scelto nella maggioranza dei casi di affidare la propria logistica in outsourcing.

Una strategia, questa, che solleva i produttori dalla preoccupazione di gestire la movimentazione di merce delicatissima evitando il costoso upgrade degli impianti che impone investimenti continui a salvaguardia della qualità e della sicurezza. Ma c’è di più: vi sono operatori logistici che con una propria “officina farmaceutica” hanno elevato l’offerta di servizio effettuando per conto dei clienti lavorazioni secondarie sul packaging della merce, come l’eventuale sovrastampa dell’astuccio o l’applicazione di informazioni supplementari, operazioni che si configurano come una sorta di estensione dell’attività produttiva.

Qui normativa severa

Se in altri comparti industriali ci si è spesso limitati a esternalizzare aspetti essenziali della logistica, relativi in sostanza al magazzino e al trasporto nudi e crudi, ben altro avviene nel settore farmaceutico che richiede agli operatori specializzati servizi ad alto valore aggiunto, a partire dai controlli sui materiali in ingresso fino all’allestimento degli ordini con responsabilità sociali enormi.

Responsabilità sociali che coinvolgono appunto la logistica determinando una complessità notevole delle operazioni da compiere nel rispetto della severa normativa vigente. Dotarsi di un magazzino farmaceutico richiede di conseguenza sostanziosi investimenti, a partire dalle attrezzature e dai dispositivi per il controllo della temperatura in quanto il prodotto ha bisogno di essere mantenuto entro range precisi affinché la qualità sia preservata in termini assoluti.

Outsourcing strategico

Gli operatori logistici del settore devono farsi carico dei continui adeguamenti imposti dalle norme grazie all’ottimizzazione dei costi che possono distribuire su una pluralità di prodotti e marche che si avvalgono delle sue officine farmaceutiche, anch’esse sottoposte ad autorizzazioni specifiche.

Mentre la distribuzione dei medicinali è soggetta a un’autorizzazione della Regione di competenza, rilasciata da una Asl, quella del confezionamento secondario è disposta direttamente dall’Agenzia italiana del farmaco che sorveglia l’operatività delle officine farmaceutiche ritenute punto critico del sistema proprio per la delicatezza delle operazioni che vi si svolgono. Bisogna riconoscere a chi si è inserito in questo segmento di aver visto giusto quando ha puntato le sue carte su un settore economico certo particolare ma disposto a riconoscere il valore del servizio fornito sotto forma di outsourcing strategico.

Filiera lunga e corta

I più avanzati 3PL del pharma ricevono nei magazzini la merce dell’industria committente per distribuirla a valle lungo la filiera lunga o quella corta. La prima è rappresentata dai grossisti, l’altra dalle farmacie che acquistano direttamente dall’industria medicinali in grandi quantità che devono però poi immagazzinare per proprio conto. Le farmacie acquistano in maniera diretta i prodotti che sanno di poter smaltire con facilità secondo la propria esperienza commerciale rivolgendosi ai grossisti di zona quando avranno bisogno tempestivamente di qualcosa che manca a stock. Quando l’acquisto è diretto sono i depositari ad allestire l’ordine passato dall’industria per affidarlo a un corriere che non sempre effettua la consegna finale alla farmacia con propri mezzi e addetti. A volte vi arriva tramite altri operatori territoriali partner, con più passaggi della merce. Un caso limite è rappresentato dalla laguna veneta servita da imprese di trasporto pressoché uniche che consegnano la merce servendosi d’imbarcazioni.

Va da sé che le farmacie dei centri storici hanno capacità di magazzino limitate rispetto ad altre nonostante siano avvantaggiate da una maggiore rotazione dei prodotti, per cui spesso trovano più conveniente farsi rifornire con frequenza dai grossisti per volumi limitati nonostante debbano riconoscere a questi ultimi un prezzo superiore che comprende il valore del servizio di trasporto espresso. Vi sono infatti farmacie che ricevono medicinali più volte al giorno affinché il cittadino che ha un problema di salute possa disporne entro poche ore.

Massima sicurezza

Dalla necessaria precisione nella distribuzione dei farmaci deriva l’adozione di sistemi informativi capaci di garantire la massima sicurezza operativa. I produttori devono rispettare degli obblighi di servizio e avendo delegato ai depositari la gestione della merce non resta loro che condividere questa enorme responsabilità. Nel senso che il sistema informatico di cui dispongono dev’essere in grado di non far perdere al cliente alcun ordine. S’immagini che cosa potrebbe accadere nel caso sfuggisse la consegna urgente a un ospedale di un farmaco oncologico: il cliente andrebbe incontro all’accusa di interruzione di pubblico servizio. Da qui il dover disporre di un sistema di ricezione ed evasione degli ordini infallibile. Agli apparati per la sicurezza informatica si aggiungono quelli per la sicurezza fisica che deve tendere a prevenire o bloccare ogni tentativo di furto di prodotti non di rado molto costosi, tanto da attirare l’attenzione della criminalità come talvolta riportato dalla cronaca nera.

La domanda evolverà

Non è un mistero che alcuni farmaci di nuova generazione, specie quelli conservati in celle frigorifere tanta è la loro deperibilità, superino in valore le decine di migliaia di euro per un cartone contenente poche dosi. Bisogna di conseguenza essere certi che nulla accada alle strutture. Mettendosi nei panni di un paziente è comprensibile il timore circa la destinazione di merce di questo genere trafugata dai depositi. Dove sarà impiegata? Come sarà mantenuta? Quale sarà il suo grado di efficacia una volta somministrata? Pure chi produce può trovarsi nei guai in casi simili. È per questa ragione che sarà operativa anche in Italia, dal 2025, la serializzazione dei farmaci, cioè l’applicazione su ogni confezione di un codice univoco in grado di identificare il prodotto: una sorta di carta d’identità che chi vende all’estero predispone già da febbraio 2019. Dal punto di vista tecnico i distributori più evoluti si sono già dotati delle attrezzature tecnologiche necessarie per far fronte alla potenziale nuova ondata nella domanda di servizio innescata dalla serializzazione.

Altri ostacoli in arrivo

Potrebbero infatti esserci difficoltà aggiuntive nella preparazione degli ordini. Per capire quali potranno essere sarà opportuno ricordare che con la serializzazione le aziende farmaceutiche sono chiamate ad alimentare una banca dati europea con l’identificativo di ogni singola confezione che viene/verrà scaricata nel momento in cui il farmacista la consegna o consegnerà a chi l’acquista. Nel caso in cui il sistema lanciasse un allarme sul monitor della farmacia ciò potrebbe significare che quel medicinale è contraffatto, è stato rubato o altro. Messa così chi sta nel mezzo della supply chain, il depositario o il grossista, non avrebbe gran che di cui preoccuparsi. Tuttavia, se il fabbricante dovesse chiedere al suo 3PL, il depositario, a quale farmacia ha fatto avere ogni singola confezione del prodotto si entrerebbe in un vortice di complessità perché alla composizione di ciascun ordine ci sarebbe da associare l’insieme dei codici seriali univoci che identificano quella precisa scatola di analgesici o cardiotonici inserendoli in ogni bolla di consegna.

Full track & trace

Un dettaglio, questo, che agevolerebbe senz’altro l’eventuale reverse logistics in caso di ritiro dal mercato di prodotti che non ci sarebbero dovuti arrivare per una qualunque ragione richiedendo però al depositario un lavoro supplementare di tutto rispetto. Si passerebbe da una relativamente semplice forma d’identificazione di un farmaco contraffatto nel momento della consegna finale del prodotto da parte della farmacia a un servizio di full track & trace ben più impegnativo per il distributore intermedio. Comincia anche a diffondersi l’opinione che una logistica evoluta debba guardare al futuro del pianeta. Sensibile a questa prospettiva c’è chi ha scelto di operare con un sistema di gestione ambientale documentato e conforme ai requisiti della normativa UNI EN ISO 14001 2004. Un impegno che mira a ridurre la produzione di rifiuti, minimizzare le emissioni e a ottimizzare le risorse energetiche.

Investimenti in tecnologia

Da tutto ciò l’importanza di conformarsi alle più rigide normative, investendo nelle migliori tecnologie e nei macchinari più all’avanguardia per favorire la strategia di riciclo. Alcuni operatori logistici si sono dotati inoltre di una certificazione per il trattamento dei prodotti biologici la cui filiera richiede attenzioni di gran lunga superiori ai normali beni di largo consumo. Tanto superiori da essere assimilati per certi versi proprio ai farmaci per cui diventa un pregio per chi li commercializza affidarli ai distributori di medicinali. La predisposizione dei 3PL più avanzati a recepire ogni forma d’innovazione utile a migliorare il servizio fornito alla clientela è confermata, oltre che dagli investimenti in automazione dei magazzini e dei processi, dall’aver dotato in alcuni casi gli addetti operatori di smart glasses, gli occhiali che forniscono direttamente sulle lenti una serie d’informazioni indispensabili per l’allestimento di un ordine. Lo strumento tecnologico davvero straordinario consente all’addetto di tenere le mani libere rivelandosi ideale nel maneggiare un collo anziché servirsi di un documento stampato o di un lettore di codici a barre come solitamente avviene.

Imballi termici riciclabili

E ancora, per i farmaci da mantenere nell’intervallo 2-8°C c’è chi adotta speciali imballi rigidi riciclabili fino a cento volte che mantengono la giusta temperatura di conservazione per ben 96 ore. Tra i servizi offerti è importante anche il call center che supporta lo sviluppo e la promozione dei prodotti del cliente fornendo informazioni utili alle farmacie. L’efficienza e la qualità del servizio, l’uso della tecnologia più evoluta e innovativa, la sicurezza dei depositi sono ingredienti fondamentali per una buona logistica ma non ci si ferma qui. È indispensabile anche creare con ogni cliente una straordinaria relazione di fiducia. Da persona a persona.

 

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