Negli ultimi anni la sostenibilità è entrata prepotentemente a far parte delle interlocuzioni anche nel mondo portuale: non è casuale che i principali scali europei stiano accelerando la transizione verso soluzioni tecnologiche avanzate per migliorare l’efficienza operativa, la sicurezza e la sostenibilità ambientale.
Dai primi impieghi in ambiente reale di veicoli autonomi alla digitalizzazione basata su reti 5G, le innovazioni in atto stanno ridefinendo il futuro del settore marittimo: non tutte le zone d’Europa viaggiano però alla stessa velocità e ogni autorità portuale segue road map diverse.
Il porto di Anversa-Bruges sperimenta i veicoli autonomi
Uno dei casi più significativi è stato il test di una navetta autonoma e completamente elettrica presso il porto di Anversa-Bruges, in collaborazione con Akkodis, VDLA e Medrepair, il cui sviluppo fa parte del progetto PIONEERS, finanziato dal programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell’Unione Europea.
Dal punto di vista puramente tecnico, le caratteristiche principali del veicolo autonomo, basato sulla piattaforma VDL MTT a 3 assi, annoverano l’essere dotato di trasmissione elettrica 6×4, di software di navigazione intelligente coadiuvato da sensori ad alta risoluzione e di interfaccia uomo-macchina (HMI) per il monitoraggio operativo.
L’autonomia è di 8 ore con una singola ricarica, la velocità massima di 15 km/h e la capacità di carico fino a 48.000 kg.
Si tratta di una tecnologia che permette di automatizzare il trasporto di container all’interno del porto, riducendo la dipendenza da veicoli diesel e minimizzando l’impatto ambientale. La sperimentazione segue un primo test tecnico realizzato a Breda, nei Paesi Bassi, e rappresenta un passo decisivo verso l’adozione su larga scala.
Oltre al progetto PIONEERS, il porto di Anversa ha adottato un sistema di gestione avanzata delle operazioni tramite la piattaforma Certified Pick Up (CPu), che consente il rilascio sicuro dei container attraverso una rete crittografata. Questo sistema elimina le inefficienze legate ai processi manuali, migliorando la sicurezza e la tracciabilità delle merci.
Grazie alla digitalizzazione e all’integrazione di tecnologie avanzate, Anversa si è trasformato in un laboratorio per le innovazioni portuali. Il porto funge da testbed per la connettività 5G, garantendo una gestione ottimale delle operazioni e una riduzione delle emissioni grazie all’adozione di veicoli autonomi e elettrici.
5G Valenciaport
Oltre ad Anversa, diversi porti europei stanno esplorando soluzioni autonome e digitalizzate.
Il porto di Valencia, ad esempio, ha avviato il progetto 5G Valenciaport, una rete di ultima generazione per migliorare la connettività e l’automazione.
Il porto spagnolo è tra i più avanzati in Europa in materia di digitalizzazione: grazie al progetto 5G Valenciaport, le autorità portuali stanno creando un’infrastruttura che collega diversi dispositivi e mezzi tramite una rete ultra-veloce, permettendo un coordinamento senza precedenti.
L’implementazione di sensori intelligenti sulle gru e sui container consente un monitoraggio continuo dei movimenti, riducendo al minimo i tempi di attesa e gli sprechi. Inoltre, la sicurezza del porto ha integrato telecamere su veicoli di pattuglia, migliorando la sorveglianza e la gestione del traffico navale. Il sistema, che collega oltre 25.000 dispositivi, rende Valencia il primo porto completamente connesso grazie al 5G, trasformandolo in un hub digitale all’avanguardia.
Digitalizzazione nel Baltico
Invece, uno dei principali porti del Baltico – Klaipėda in Lituania – ha implementato una rete 5G Standalone per digitalizzare la logistica e favorire il coordinamento di camion autonomi tra banchine e piazzali, il controllo remoto di gru e mezzi pesanti e l’identificazione smart dei container.
Nello scalo di Klaipėda la digitalizzazione della logistica ha preso sposato l’introduzione di camion autonomi per il trasporto merci tra le banchine e le aree di stoccaggio. Sfruttando la rete 5G Standalone, questi veicoli operano senza conducente, muovendosi in modo coordinato e sicuro grazie a un sofisticato sistema di identificazione smart dei container.
L’adozione di questa tecnologia ha reso possibile il controllo remoto di gru e mezzi pesanti, consentendo agli operatori di gestire le operazioni portuali da una centrale, riducendo i rischi e migliorando l’efficienza. La connettività avanzata e la latenza ridotta permettono ai terminal di Klaipėda di mantenere un flusso continuo di merci, posizionandolo tra i porti più innovativi del Baltico.
SmartPortPloče
Spostandosi sull’Adriatico si incontra lo scalo croato di Ploče, che ha avviato il progetto SmartPortPloče, finanziato dall’UE, per ottimizzare il traffico e la logistica con una rete 5G privata.
Anche in questo caso è mirato al parcheggio automatizzato dei veicoli, al monitoraggio intelligente dei container e alla gestione degli incidenti con rilevamento di incendi e inquinamento.
Il porto di Ploče sta dunque emergendo come un modello di sostenibilità grazie al progetto SmartPortPloče: l’obiettivo è creare un sistema completamente automatizzato di gestione del traffico e della logistica.
Tra le innovazioni più interessanti c’è la sorveglianza intelligente dei container, che utilizza telecamere e algoritmi di analisi per monitorare i movimenti e prevenire inefficienze. In caso di emergenze, il porto dispone di un avanzato sistema di rilevamento di incendi e inquinamento marino, permettendo una risposta rapida per garantire la sicurezza ambientale e operativa.