Return On Investment: ecco a cosa prestare attenzione

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Quando si aggiunge una nuova tecnologia agli attuali processi, l’obiettivo è sempre quello di ottimizzare le operations, migliorare l’efficienza e liberare alcune risorse interne.

A volte succede, però, che le energie impiegate per l’implementazioni superino i benefici poi ottenuti.

Prima di integrare un nuovo tool o un nuovo software, le aziende dovrebbero quindi considerare accuratamente il ritorno che potrebbero trarne (ROI), chiedendosi se questa nuova tecnologia risolva più problemi di quanti ne crei.

Ecco alcuni elementi a cui prestare attenzione:

Lenta implementazione: la realizzazione dovrebbe essere rapida e regolare, il set up semplice, così come l’integrazione con il sistema esistente. Quando l’implementazione inizia a richiedere mesi o addirittura anni si rischia di rendere gli sforzi inutili perché il contesto potrebbe cambiare più velocemente, rendendo la soluzione non più utile.

Impossibilità di personalizzare: è molto importante essere sicuri di avere acquistato o sviluppato una tecnologia che potrà essere personalizzata in base ai cambiamenti futuri ed alle richieste del business, così da rendere l’investimento utilizzabile nel tempo e nei diversi contesti.

User experience non intuitive: se l’interfaccia è complicata e non diretta, l’utilizzo sarà decisamente più difficile ed il sistema verrà, via via, abbandonato. Al contrario interfacce chiare e semplici rendono il training più veloce e l’utilizzo più diffuso senza un continuo intervento dell’IT, generando così un reale beneficio dall’investimento.

Scarso supporto del fornitore: il fornitore dovrebbe, dapprima, lavorare con l’azienda acquirente per impostare le funzionalità più adeguate al business e per assicurarsi una formazione completa dei futuri users. Inoltre, dovrebbe cercare di integrare la soluzione con il sistema esistente, generando valore aggiunto per la compagnia nel breve ma soprattutto nel lungo periodo.

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