Ad inizio anno, complici anche la forte inflazione e le incertezze legate all’interpretazione della nuova dottrina commerciale protezionistica che si stava intravedendo a livello planetario, molte fonti di settore avevano fortemente ridimensionato gli ottimismi sulla diffusione della robotica e l’automazione di magazzino, vista negli anni post-pandemia come in ascesa irresistibile.
Tra gli altri, nel gennaio 2025, la società di analisi Interact Analysis aveva pubblicato un report in cui prevedeva una contrazione del -18% nella crescita del mercato della robotica mobile autonoma nei due anni successivi. Una previsione che sembrava, naturalmente, raffreddare gli entusiasmi del settore.
Tuttavia, l’evoluzione tecnologica e i nuovi equilibri nella logistica globale stanno ribaltando quella narrazione: la robotica di magazzino starebbe infatti continuando a guadagnare terreno in modo deciso, smentendo i pronostici più cauti.
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I numeri di una trasformazione
Un’indagine pubblicata dalla MHI (Material Handling Industry), associazione di categoria della logistica, ha messo in evidenza i principali ostacoli all’adozione diffusa dell’automazione: mancanza di budget, assenza di business case chiari e conoscenze tecnologiche ancora limitate.
Nonostante ciò, il settore mostra segnali fortemente positivi proprio secondo il rapporto MHI del 2025, all’interno del quale si prevede che l’adozione di robotica e automazione da parte dei leader della supply chain passerà dal 41% attuale all’83% entro il 2030 e che le tecnologie per l’ottimizzazione dell’inventario e delle reti logistiche aumenteranno dal 58% al 92% nello stesso periodo.
Questi dati tracciano una traiettoria che, al netto delle difficoltà, parla di un’accelerazione massiccia verso l’automazione strategica.
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DHL: una case history esemplare
Un esempio concreto del dinamismo del settore è offerto dal DHL Group, gigante mondiale della logistica. A maggio 2025, DHL ha annunciato un nuovo ordine di 1.000 robot “Stretch”, sviluppati da Boston Dynamics.
Questo robot, capace di scaricare fino a 700 colli l’ora senza intervento umano anche da rimorchi refrigerati o riscaldati, rappresenta una delle innovazioni più avanzate nella robotica applicata alla logistica.
La collaborazione tra DHL e Boston Dynamics è di vecchia data e risale al 2018. Dopo il lancio commerciale in Nord America nel 2023, la distribuzione dei robot Stretch è stata estesa all’Europa.
Questo passo si inserisce in una strategia più ampia: negli ultimi tre anni, DHL ha investito oltre 1,17 miliardi di dollari in automazione solo per la divisione di logistica contrattuale. Ad oggi, l’azienda opera con più di 7.500 robot nei propri magazzini, e oltre il 90% delle sue strutture impiega almeno una tecnologia di automazione o digitalizzazione.
Una rivoluzione duratura
Secondo Sally Miller, CIO globale di DHL Supply Chain, il cambiamento è strutturale in quanto sarebbe in atto un cambiamento fondamentale che sta ridefinendo modo di operare e di servire i clienti.
L’obiettivo non è più soltanto incrementare efficienza e produttività, ma anche costruire un sistema logistico più resiliente e reattivo, capace di affrontare le sfide globali in tempo reale.
L’automazione nei magazzini non è quindi più vista come una promessa lontana, bensì come una realtà in piena espansione: nella quale le iniziali preoccupazioni legate alla crescita del settore stanno lasciando spazio a un’ondata di innovazioni concrete e scalabili.
Stando alle previsioni di MHI e gli investimenti di player globali come DHL, la robotica di magazzino pare destinata a diventare uno dei pilastri della logistica globale nei prossimi anni.