Osservando le nuove geometrie logistiche che di settimana fin settimana vanno definendosi, si potrebbe azzardare un’identificazione della rotta dello Shipping nella traiettoria riflessa del mondo.
Nel panorama internazionale in rapida mutazione, le compagnie di navigazione stanno rispondendo colpo su colpo alla frammentazione delle catene logistiche e alle incertezze geopolitiche globali.
Guardando ai movimenti di alcune gradi compagnie, come MSC, CMA CGM e Gemini Cooperation (alleanza tra Maersk e Hapag-Lloyd), si nota come esse stiano ricalibrando le proprie reti marittime per rafforzare l’efficienza regionale, specializzando i servizi e reagendo all’instabilità crescente in aree strategiche, in primis il Mar Rosso.
MSC: centralità saudita e mediterranea
La svizzera MSC ha annunciato la scorsa settimana di aver ristrutturato il servizio Himalaya Express eliminando la tratta del Mar Nero e rafforzando la connessione tra Mediterraneo occidentale e Golfo Persico.
Il nuovo itinerario collega Italia e Spagna (Genova, Valencia, Barcellona) con porti del Golfo come Jebel Ali (Emirati Arabi Uniti), Hamad (Qatar), Dammam e Jubail (Arabia Saudita), per poi proseguire verso il Subcontinente indiano.
L’elemento distintivo è l’enfasi sull’Arabia Saudita, che riceve due nuovi scali, segno della crescente importanza della regione come piattaforma di esportazione e logistica intermodale.
In chiave geopolitica, si tratta di scali affacciati sul golfo Persico, dunque dipendenti dallo Stretto di Hormuz.
CMA CGM: focalizzazione e razionalizzazione regionale
La francese CMA CGM lancia il Levant Red Sea Express (LRX), una nuova rotta dedicata a collegare esclusivamente il Levante mediterraneo (Istanbul, Mersin, Iskenderun, Beirut) con il porto saudita di Gedda.
Il servizio sostituisce il precedente Levant Middle East Express (LMX), che arrivava fino al Golfo (Jubail, Jebel Ali).
La scelta della compagnia francese è chiara: semplificare l’itinerario, ridurre la complessità operativa e puntare sulla stabilità commerciale lungo la direttrice Est Mediterraneo–Mar Rosso, oggi condizionata da tensioni che interessano gli stretti di Bab el-Mandeb e Hormuz, oltre che dalla volatilità politica in Yemen e nel Corno d’Africa.
Gemini Cooperation: Asia-Pacifico riorganizzato
La Gemini Cooperation interviene nei traffici transpacifici, ma i suoi aggiornamenti hanno implicazioni simili in termini di risposta alle tensioni logistiche globali.
Con il rafforzamento di Nansha (Guangzhou) e l’estensione del TP8 verso Tianjin, l’alleanza privilegia porti cinesi capaci di assorbire eventuali colli di bottiglia e garantire affidabilità.
Sebbene non coinvolgano direttamente il Medio Oriente, queste mosse rispecchiano una tendenza condivisa: regionalizzare e concentrare le operazioni su nodi logistici robusti e resilienti, riducendo l’esposizione ai rischi geopolitici lungo le rotte lunghe.
Un filo rosso tra Mediterraneo e Golfo
L’analisi delle tre strategie rivela un asse sempre più solido tra Mediterraneo e Medio Oriente, con particolare rilievo all’area saudita.
Le interpretazioni delle crisi sono a volte diametralmente opposte, con MSC che espande la propria presenza nel Golfo e CMA CGM che si ritrae da esso per garantire efficienza tra Levante e Mar Rosso; le due scelte, pur opposte, condividono però la logica dell’adattamento ai mercati in mutazione, dove la sicurezza delle rotte, i costi assicurativi, la pressione geopolitica e l’affidabilità delle infrastrutture giocano un ruolo decisivo.
La logistica come geopolitica applicata
Le rotte marittime sono lo specchio delle relazioni internazionali: in un mondo dove i confini sono sempre più mobili ma le rotte sempre più sorvegliate, le compagnie reagiscono con strategie mirate, regionalizzate e differenziate.
Il Mediterraneo si conferma snodo vitale, ponte tra Europa, Asia e Medio Oriente, mentre il Golfo riafferma la propria centralità con porti modernizzati e domande in crescita.
L’incrocio tra geopolitica e shipping oggi si gioca su scala macroregionale, con ogni porto che diventa un attore strategico del nuovo ordine commerciale globale.