Supply chain e diritti dei lavoratori

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Un recente report rilasciato dalla KnowTheChain, società di consulenza in ambito SCM con base a San Francisco, ha analizzato le principali multinazionali presenti nella Silicon Valley in merito alle loro policy sui diritti dei lavoratori.

Secondo il report “2018 Information and Communications Technology Benchmarks Report“, disponibile al seguente link, il settore tecnologico è colpevole di un diffuso abuso del lavoro umano.

Nonostante 35 compagnie su 40 analizzate abbiano pubblicato il loro impegno nel risolvere i problemi legati ai diritti dei lavoratori che nella supply chain non sempre vengono rispettati; c’è ancora una forte discontinuità tra quello che le policy affermano e quello che viene effettivamente implementato, fa notare Kilian Moote, Project Director di KnowTheChain.

Nonostante la maggior parte delle compagnie nel settore ICT, abbiamo fatto passi avanti rispetto al 2016 per migliorare la situazione, il settore in generale ha bisogno di azioni ancora più forti e mirate per proteggere i lavoratori più vulnerabili.

Il report incoraggia le compagnie a coinvolgere di più i lavoratori e ad affrontare il problema dello sfruttamento dei migranti, implementando processi di assunzione più etici.

Ovviamente i comportamenti delle compagnie ICT non sono tutti uguali, ad esempio Intel si posiziona in ottima posizione rispetto alla media delle aziende totalizzando uno score di 75/100 contro una media nel settore di soli 32/100.

Per la prima volta siamo riusciti a misurare i progressi che le aziende stanno portando avanti negli ultimi due anni per rispettare e promuovere i diritti dei lavoratori -afferma Moote- è incoraggiante vedere che le compagnie stanno adottando misure correttive. Ciò nonostante l’analisi mostra che il risultato non è ancora sufficiente e che le aziende devono impegnarsi di più, lungo tutta la supply chain per proteggere i propri lavoratori”.

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