Le catene di approvvigionamento affrontano oggi rischi sistemici e imprevedibili: eventi climatici estremi, interruzioni infrastrutturali e vulnerabilità geopolitiche hanno generato perdite stimate in oltre 100 miliardi di dollari solo nell’ultimo anno.
In questo scenario globale, la tecnologia non è più solo un supporto operativo per la Logistica, ma sta diventando il cuore pulsante della gestione del rischio e della selezione delle competenze; in questo settore, l’innovazione tecnologica si sta candidando a riscrivere le regole: strumenti come l’intelligenza artificiale, i sensori IoT e la registrazione dei dati in tempo reale offrono sempre nuove soluzioni per anticipare, mitigare e gestire l’imprevisto.
Dati e AI: la nuova bussola del rischio
Secondo un’indagine condotta nel 2024 da Logistics Manager, il 97% dei leader aziendali ha riscontrato inefficienze nella propria supply chain, e il 40% ha indicato la mancanza di dati di qualità come ostacolo alle decisioni. Emerge dunque che la digitalizzazione non basta più: siamo nell’era del dato e la la nuova frontiera strategica è la sua interpretazione.
Tecnologie come GPS avanzato e machine learning permettono di monitorare variabili critiche — dalla velocità dei mezzi alle condizioni meteo — offrendo una visione predittiva e reattiva del rischio. Nel settore assicurativo, l’AI consente di automatizzare valutazioni dei danni, simulare scenari futuri e attivare alert in tempo reale. Tuttavia, il dato, per essere utile, deve essere validato e contestualizzato: serve competenza umana per garantirne l’origine, la coerenza e l’uso legale.
Nuove competenze per nuovi ruoli
Questa trasformazione impone una ridefinizione dei profili professionali. Le competenze tradizionali — come la conoscenza delle operazioni marittime o delle normative doganali — restano fondamentali, ma devono essere integrate da alfabetizzazione digitale, pensiero analitico e capacità di lettura dei dati. I professionisti della logistica devono saper navigare dashboard AI, interpretare report complessi e collaborare con team IT e compliance.
La comunicazione interfunzionale diventa cruciale: sottoscrittori, risk manager, tecnici e operatori devono dialogare per fondere dati, azione e responsabilità. Capire non solo cosa è successo, ma perché, e cosa dicono i dati sulla probabilità che accada di nuovo, è la nuova competenza chiave.
Governance e responsabilità
Con la crescente condivisione dei dati tra attori diversi — vettori, assicuratori, spedizionieri — emergono nuove sfide legali. La proprietà del dato, il consenso e i diritti di accesso variano tra giurisdizioni e stanno già generando contenziosi.
La governance dei dati non è più un tema tecnico, ma strategico: definisce il perimetro della responsabilità e della trasparenza.
La chiave del futuro non è solo adottare tecnologie avanzate, ma integrarle in un ecosistema coerente. Abbattere le distanze tra le funzioni, formare talenti capaci di leggere i segnali digitali e costruire sistemi che favoriscano la compliance sono le sfide da affrontare. Quando usata con responsabilità, la tecnologia non solo riduce l’incertezza, ma eleva la qualità delle decisioni e la resilienza dell’intero sistema logistico.