Uber Freight: piattaforma per semplificare le spedizioni

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Uber ha lanciato la sua nuova piattaforma che permetterà di spedire la propria merce, prenotando uno spazio con pochi click.

La nuova piattaforma si integrerà con l’applicazione ‘Uber Freight’ che è stata lanciata lo scorso anno, con l’obiettivo di fornire a tutte le tipologie di caricatore una connessione diretta con il vasto network di autisti.

La nuova piattaforma permetterà di visualizzare fin da subito il prezzo, non contrattabile, e tracciare la spedizione dalla partenza all’arrivo.

Uber ha comunicato di aver costruito la piattaforma in stretta collaborazione con i diretti fruitori del servizio per aiutarli a migliorare un processo che solitamente richiede ore per essere completato, con prezzi finali non sono sempre chiari e dove non si ha mai la certezza di aver trovato il trasportatore più appropriato.

Le piattaforma sarà così strutturata:
– Le compagnie o i privati con necessità di spedire, potranno completare la richiesta in pochi click;
Tariffario istantaneo: immediate e trasparenti offerte di prezzo saranno mostrate;
– Accesso a tutto il network di autisti Uber;
Tracking in real-time;
Semplificazione dei documenti, automaticamente organizzati e memorizzati.

Uber Freight opererà come servizio di mediazione, garantendo il pagamento a sette giorni dell’autista o dell’azienda di autotrasporto, insieme a clausole accessorie per proteggere clienti e autisti.

In questo momento l’applicazione è stata sperimentata in Texas, ma Uber promette a breve l’estensione del servizio a tutti gli Stati Uniti.

Per Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito: “Uber Freight si presterebbe bene per chi voglia effettuare trasporti su mezzi sotto 1,5 tonnellate (un Doblò o simile) dove per l’iscrizione all’albo basta un’autodichiarazione di onorabilità e la patente B. Sopra, è un mondo diverso e più codificato, e cambia anche la natura del carico trasportato. Ma nella fascia fino a 1,5 potrebbe essere una rivoluzione nella rivoluzione, perché Uber può collegare due esigenze: da una parte il privato, magari uno studente, che ottiene un guadagno extra organizzandosi un pomeriggio di consegne, e dall’altra i grandi corrieri, che con la crescita delle spedizioni porta a porta alimentate dal commercio digitale proprio presso i privati (quindi mai in orari ufficio, spesso con difficoltà di recapito) sono alle prese con costi molto alti. Uber darebbe per quel tipo di consegne un mezzo per disporre di una forza lavoro in sostanza temporanea e sostituibile. Un bene, un male? Negli ultimi quattro-cinque anni in questo settore abbiamo visto un cambiamento dietro l’altro, credo che per giudicare sarebbe necessario vedere, se ci sarà, la prova pratica di tutto questo“.

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