Ridurre gli sprechi nella supply chain: un case study direttamente dall’India

Condividi

SunnyBee è una piccola catena di supermercati operante in India, che vende in particolare prodotti freschi come frutta e verdura.

Il suo fondatore Sanjay Dasari ha solo 24 anni e poco dopo la sua laurea alla Babson College in Boston nel 2016 ha deciso di impegnarsi per ridurre l’inquinamento e lo spreco di sibo, cercando di cambiare le cose in prima linea.

Sanjay era duluso, in particolare, da come la frutta e verdura veniva gestita nel suo Paese, decise così 3 anni fa di fondare la sua start-up.

Durante un’intervista esclusiva per ‘The Better India’ ha così commentato “l’idea alla base era quella di costruire un’azienda sociale per generare un impatto a lungo termine, tenendo in considerazione come consumano le persone. Ci siamo così focalizzati su come acquistare cibi organici eliminando l’uso di plastica e su come minimizzare lo spreco di cibo”.

La startup in tre anni di vita ha già aperto 12 negozi nella città di Chennai.

Ma quali sono le caratteristiche di SunnyBee?

Innanzitutto i prodotti vengono acquistati direttamente dai 35’000 produttori. In questo modo il guadagno per i produttori è notevolmente aumentato perchè si eliminano tutti gli intermediari. Inoltre, la catena del valore diventa più breve con risvolti positivi sul controllo e sulla qualità.
Inoltre i clienti possono fare visita ai contadini per capire meglio la provenienza di ciò che comprano.

Un altro step è quello di eliminare l’uso di plastica nella propria supply chain. Dapprima, Sanjay ha provato ad eliminare le borse di plastica usate dai clienti per portare la spesa a casa, i feedback dei clienti sono stati però troppo negativi ed hanno obbligato Sanjay a reintrodurre le borse.

Il fondatore ha allora deciso di sfruttare un’altra opportunità per eliminare l’uso di plastica: sostituire le confezioni della frutta e della verdura con le foglie della banana.

Le foglie di banana non hanno solo un impatto estetico positivo ma sono anche leggere e mantengono i prodotti idratati aumentando così anche la shelf life.

In India, secondo la BBC, il 40% dei prodotti freschi viene danneggiato e/o sprecato prima di raggiungere il cliente finale. Sanjay per evitare che questo accada anche nella sua supply chain ha creato team capaci che si impegnano nel calcolare attentamente la quantità di cibo che verrà richiesta in ogni negozio. “Diciamo ai nostri fornitori quando piantare, non quanto raccogliere” conclude Sanjay.

Questa pianificazione accurata ha permesso di ridurre lo spreco di cibo dal 40% al 2%.

Ti potrebbero interessare