Il Maritime Barometer Report 2024–2025, redatto dalla International Chamber of Shipping (ICS), rappresenta uno strumento essenziale per comprendere le tendenze, i rischi e le prospettive che stanno ridisegnando il settore marittimo globale.
Basato su un’indagine condotta tra dirigenti e operatori di primo livello, il documento offre una visione a 360 gradi sulle criticità sistemiche che coinvolgono supply chain, sicurezza informatica, transizione ecologica e assetti geopolitici. L’edizione 2024-25 si colloca in un contesto globale altamente instabile, segnato da un anno record per numero di elezioni nazionali e da una crescente pressione normativa.
Connubio Geopolitica-instabilità rischio n.1
Per il secondo anno consecutivo, l’instabilità politica è identificata come il principale fattore di rischio per il settore. Da notare è che il report guarda al dato delle oltre 70 elezioni previste nell’arco dell’anno, il cui esito può influire direttamente su rotte, normative, relazioni commerciali e accesso ai mercati.
Le tensioni alimentate da guerre regionali, dazi e mutamenti politici sono accompagnate da un calo di fiducia degli stakeholder, costretti ad adattare le proprie strategie in ambienti commerciali volatili e imprevedibili. In risposta, cresce l’interesse per strumenti come le assicurazioni che coprono i rischi di interruzione commerciale (TDI), utili a mitigare l’incertezza operativa.
Cybersecurity: una minaccia sistemica in crescita
I cyber-attacchi si confermano come seconda fonte di preoccupazione.
Infrastrutture critiche digitali, flotte automatizzate e porti intelligenti sono esposti ad attacchi sofisticati, spesso sponsorizzati da entità statali.
L’International Maritime Organization (IMO) e il governo degli Stati Uniti hanno emesso allarmi sul ritardo nell’adozione di difese adeguate; l’industria, pur consapevole del pericolo, fatica a colmare il divario tra tecnologie adottate e cultura della sicurezza, spesso sottovalutando l’importanza della formazione diffusa sul rischio cyber.
Normative ambientali e carico amministrativo
Il report evidenzia un aumento considerevole dell’onere regolatorio. I requisiti dell’EU ETS, le soglie di intensità carbonica (CII) e altri meccanismi climatici impongono un adattamento strutturale per chi opera nel settore dei trasporti marittimi.
Le imprese segnalano difficoltà nella gestione della conformità, anche a causa della frammentazione delle normative e dell’assenza di standard armonizzati. Il report profila quindi l’urgenza di snellire i processi e digitalizzare la gestione normativa.
Barriere commerciali e atomizzazione geopolitica
Il ritorno in auge di politiche protezionistiche e il riassetto delle alleanze commerciali stanno rimodellando le catene di fornitura.
Il concetto di resilienza della supply-chain evolve, richiedendo strategie elastiche e diversificate. Tra i fenomeni che stanno obbligando gli operatori marittimi a rivedere rotte, partnership e contrattualistica sono indicati il friend-shoring, l’accentuata regionalizzazione e il rallentamento della globalizzazione.
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Transizione energetica: tra pragmatismo e innovazione
Il report conferma l’impegno verso la decarbonizzazione, pur delineando una traiettoria complessa.
Carburanti come LNG, biocarburanti e HFO con tecnologie di abbattimento rimangono dominanti, mentre metanolo e ammoniaca suscitano interesse crescente, ma restano ostacolati da infrastrutture limitate e preoccupazioni sulla sicurezza.
La fiducia del settore nella transizione energetica si fonda su un supporto regolatorio coerente e sull’accesso a investimenti pubblici mirati.
Clima e sostenibilità: verso una governance matura
L’attenzione verso la sostenibilità ambientale è trasversale alle decisioni strategiche.
Sebbene l’adattamento a normative verdi sia percepito come complesso, emerge una crescente determinazione ad affrontare la transizione anche grazie al dialogo tra pubblico e privato.
Le richieste di trasparenza ESG e l’inasprimento dei reporting requirements stanno spingendo le aziende verso una governance ambientale più strutturata.
Adattabilità e collaborazione
Il Maritime Barometer 2024-25 dipinge un settore al crocevia, dove politica, tecnologia, clima e regolazione si intrecciano in modo inedito, imponendo una leadership capace di visione e resilienza.
La chiave sarà investire in innovazione, costruire alleanze operative e anticipare le trasformazioni sistemiche, trasformando l’incertezza in leva competitiva.
Come afferma il presidente ICS Emanuele Grimaldi, “collaborazione e comunicazione restano i pilastri per affrontare la complessità globale”.