Un connubio di storia ed esperienza tra due grandi gruppi, Dachser e Fercam, che hanno avviato una partnership strategica dedicata al settore del groupage nazionale e internazionale e della logistica, con l’obiettivo di rafforzare la presenza sul mercato e di ottimizzare la rete di distribuzione europea. A colloquio con Attilio Ruini, business development manager in Dachser & Fercam Italia.
Quello della contract logistics è un mercato in continua crescita, che evidenzia l’interesse per le aziende verso partner affidabili a cui delegare la gestione di una funzione così strategica. Qual è la vostra strategia di posizionamento?
“Nella parola ‘affidabile’ c’è tutto il senso della nostra strategia e cioè quella di proporci, come Dachser & Fercam Italia, come un partner unico per tutte le attività di logistica e distribuzione dei nostri clienti, offrendo competenza, qualità, innovazione, grande attenzione agli aspetti ambientali e alla sicurezza ma anche con una logica di miglioramento continuo. Il mercato dei trasporti è stato storicamente caratterizzato, nel nostro paese, dalla presenza di un elevato numero di operatori, in paragone alla media degli altri paesi europei; oggi il fenomeno della concentrazione degli operatori è un trend evidente che vede i principali player rafforzarsi attraverso acquisizioni di piccole e medie aziende che, in questo modo, diventano più strutturate e in grado di offrire una gamma di servizi più ampia“.
Con quali vantaggi per i clienti e, nel vostro caso, con quali specializzazioni del servizio?
“Il nostro focus è quello di migliorare gli strumenti operativi per ottimizzare la gestione delle problematiche quotidiane; con particolare riferimento al settore del ‘fai da te’ (DIY), le criticità principali sono collegate all’elevatissimo numero di SKU che la catena distributiva del comparto DIY deve gestire, alle migliaia di fornitori che alimentano tale catena e, di conseguenza, alla complessità che si genera in tale contesto. Il mercato di oggi necessita poi di soluzioni sempre più rapide ed efficaci ed è essenziale garantire consegne precise e puntuali anche per ottimizzare la gestione degli stock e la disponibilità delle merci a scaffale per i clienti finali, in conformità con le politiche commerciali che devono essere attuate efficacemente“.
Sostenibilità ed efficienza logistica rappresentano un binomio spesso inconciliabile ma oggi imprescindibile, quali sono i vostri progetti in questo ambito?
“L’aspetto della sostenibilità ambientale è un tema cruciale per tutte le aziende, ma non deve essere ridotto ad un semplice slogan. Nel nostro caso, operiamo tramite azioni concrete, come ad esempio la produzione di oltre 3700 Megawatt/ora ogni anno attraverso pannelli fotovoltaici installati sui nostri magazzini. Investiamo poi costantemente su progetti di ‘Emission Free’ per decarbonizzare ed efficientare i trasporti e gli impianti e per rinforzare al massimo una logistica sostenibile. Aderiamo inoltre a sette obiettivi, inerenti alla logistica, per lo sviluppo sostenibile per l’Agenda del 2030“.
Qual è la sua opinione in merito alle potenzialità offerte dall’intelligenza artificiale per un operatore logistico?
“L’intelligenza artificiale è un argomento di grande interesse che, nel nostro caso, rappresenta uno strumento fondamentale per ottimizzare la nostra operatività in relazione all’elevatissimo numero di spedizioni gestite tutti i giorni. Le tecnologie di IA consentono infatti di elaborare grandi quantità di dati utilizzando algoritmi e strumenti software capaci di mappare i processi distributivi, eseguendo automaticamente elaborazioni sempre più raffinate e trattamenti dei dati in maniera strutturata, garantendo così processi più snelli. Proprio in relazione al grande numero di spedizioni che gestiamo, le soluzioni che integrano l’IA sono di grande aiuto per pianificare e prevedere tutte le attività legate alla gestione del magazzino, della logistica e dei trasporti, con un significativo incremento dell’efficienza complessiva, diminuendo così gli sprechi ed operando sempre con una crescente attenzione agli aspetti ambientali“.
Il trasporto su casse mobili identifica, da sempre, l’offerta di Dachser. Quali sono i vantaggi offerti da questa tipologia di trasporto?
“Dachser è stata un’azienda pioniera dell’introduzione delle casse mobili 50 anni fa. Entrata sul mercato nel 1971, la cassa mobile venne creata con l’idea di accelerare le fasi di carico e scarico negli autocarri, un po’ come già avveniva per i container marittimi; oggi rimane il parametro di riferimento in termini di efficienza dello spazio di carico. Oggi è ancora la nostra modalità principale di trasporto perché ci permette una grande flessibilità: tutte le filiali raccolgono le merci nel loro territorio e poi le distribuiscono nel network italiano ed europeo riuscendo ad ottimizzare la saturazione dei mezzi e le consegne. In questo modo il flusso delle spedizioni è efficace, tracciato, veloce ed anche ecologico“.
Un tema di grande attualità è la gestione del rischio, quali sono le competenze richieste a un partner logistico, per garantire la resilienza della catena di fornitura, in un mercato così soggetto a repentini cambiamenti?
“Per gestire il rischio è necessrip rima di tutto conoscere bene il mercato in cui si opera. Tale conoscenza si sviluppa principalmente tramita il confronto quotidiano con i nostri clienti, per comprendere a fondo i loro bisogni, che si evolvono rapidamente e costantemente. Un buon partner assiste da vicino i propri clienti e intercetta per tempo i cambiamenti in qualsiasi contesto e questo permette di gestire al meglio il fattore rischio. Il nostro network conta 52 filiali in Italia e in totale di 600 in Europa. Il sistema di trasporto a casse mobili ci permette di essere estremamente resilienti perché se, per esempio, in una direttrice si verificasse un’interruzione della catena per un problema di qualsiasi natura, il sistema permette, in tempo reale, di reagire riadattando i flussi di distribuzione“.
E dal punto di vista delle competenze professionali?
“Sono un elemento sempre determinante. I recenti eventi globali che ci hanno tanto messo alla prova a livello individuale, hanno al contempo forgiato alcune caratteristiche e attitudini che saranno preziose per gli anni a venire. Nella maggior parte dei casi ‘si è imparata una lezione’ e con essa è emersa la straordinaria capacità delle persone e delle aziende di reagire al meglio agli eventi scegliendo, seppure in condizioni di grande difficoltà, di rimboccarsi le maniche“.
Qual è la sua opinione sulle nuove criticità che riguardano la carenza di autisti e di manodopera, e quali soluzioni potranno essere individuate?
“Si tratta di una problematica assolutamente reale che caratterizza fortemente il mercato attuale, una situazione che va compresa e riconosciuta, ma che non dovrebbe sorprendere perché da anni il lavoro del nostro settore ha perso l’attrattività che aveva nel passato. Questi tempi in cui godiamo di mezzi e tecnologie all’avanguardia impongono però una riflessione che riguarda tutto il settore dei trasporti, sia lato operatori, sia lato Committenti, per incoraggiare il miglioramento e la modernizzazione delle condizioni operative. Occorre gestire in maniera chiara le condizioni di trasporto, diminuendo le soste, i tempi di attesa e cercando di rendere il più possibile accoglienti i luoghi di sosta e di lavoro. Inoltre, per quanto riguarda la gestione delle piattaforme logistiche, occorre operare tramite procedure operative chiare, in modo tale che chi deve svolgere questa attività possa operare nelle condizioni migliori e soprattutto in sicurezza“.
Dal suo punto di vista, cosa significa oggi lavorare nella logistica all’interno di un contesto in così rapida evoluzione?
“La logistica e i trasporti sono ambiti poliedrici e trasversali che toccano tanti aspetti: tecnico, economico, organizzativo e commerciale. Sono argomenti che mi hanno sempre appassionato. In questo mondo c’è la possibilità di imparare sempre cose nuove, di cercare soluzioni innovative per migliorare i processi, in altre parole, si è stimolati nell’acquisire continuamente nuove capacità e competenze. In particolare, nel settore del DIY è fondamentale conciliare le esigenze di flessibilità con i vincoli dei sistemi operativi dei network di distribuzione, vincoli comunque necessari. Un’altra esigenza del settore è quella di semplificare le procedure e di condividere le problematiche e le soluzioni, anche per questa ragione aderiamo al consorzio MADE4DIY, l’associazione di riferimento in Italia per le aziende produttrici che operano nel settore della grande distribuzione del fai da te e gardening, dove possiamo confrontarci con altri operatori: condividere per migliorare“.
Sogno (professionale) nel cassetto: dare un contributo veramente significativo nell’ambito della “logistica collaborativa”
Ultimo film visto: “Io sono ancora qui“, un dramma che parla di coraggio, etica e famiglia nel periodo buio della dittatura militare in Brasile.
Messaggio in bottiglia: “Il mio messaggio è un consiglio, quello di essere sempre curiosi e non dare mai niente per scontato: non avere mai paura di chiedere e confrontarsi”.
Silvia Grizzetti