Tra le modifiche innescate a catena dagli ordini esecutivi del presidente statunitense Donald Trump ce ne sono diverse che affliggono il sistema stesso di sdoganamento delle merci in entrata verso gli USA e che riguardano indirettamente le aziende che spediscono merce a clienti americani. Non è un caso che il colosso della logistica internazionale DHL abbia annunciato la sospensione temporanea delle spedizioni e-commerce dirette ai consumatori negli Stati Uniti per ordini con un valore compreso tra $800 e $2500.
La decisione è stata presa a causa proprio delle recenti modifiche alle regole doganali statunitensi, che hanno reso più complesso il processo di sdoganamento per questa frangia di spedizioni. Ma quali sono le cause e le conseguenze di questa misura?
Il cambiamento nelle normative doganali USA
Dal 5 aprile, la U.S. Customs and Border Protection ha introdotto una nuova regola che impone una registrazione formale per tutte le spedizioni indirizzate a persone fisiche di valore superiore a $800 e inferiore a 2500 dollari (tecnicamente, si parla di spedizioni B2C (Business to Consumer).
La differenza con il passato consta del fatto che le spedizioni di valore compreso in questa fascia e dirette ai consumatori finali potevano essere sdoganate con un processo semplificato e rapido, mentre adesso richiedono un iscrizione formale.
La modifica alla procedura doganale – che non è da confondersi con l’eliminazione delle esenzioni de minimis di cui godevano per merci di valore ancora inferiore agli 800 dollari, ma che comporta un notevole aggravio di lavoro per le dogane – è nata in conseguenza a un ordine del Presidente Donald Trump volto a introdurre tariffe commerciali reciproche e, nonostante la sospensione di tali tariffe, è rimasta in vigore.
La nuova normativa ha causato un immediato aumento del carico di lavoro per i broker doganali, che ora si trovano a compilare una mole di documentazione aggiuntiva notevole per gestire le spedizioni di valore compreso tra le soglie stabilite. A fronte di ciò, aziende come il colosso DHL hanno deciso di sospendere temporaneamente le spedizioni B2C sopra gli $800 per evitare ritardi e garantire un servizio efficiente ai clienti sulle altre spedizioni.
Gli effetti sulle spedizioni internazionali
Non tutte le spedizioni verso gli Stati Uniti sono interessate dalla sospensione. Le analoghe spedizioni Business to Business (B2B), tra $800 e $2500, e tutte le spedizioni sotto gli 800 dollari continueranno ad essere gestite normalmente – eccetto, dal 2 maggio, quelle provenienti da Cina e Hong Kong, colpite dall’annullamento dell’esenzione cosiddetta ‘de minimis’. Tuttavia, la sospensione potrebbe comunque creare difficoltà per i venditori online che si affidano a DHL per raggiungere i consumatori americani con prodotti anche di alto valore.
DHL ha dichiarato di essere al lavoro “24 ore su 24” per ampliare la sua capacità operativa e poter ripristinare la piena capacità nelle spedizioni B2C di valore superiore a $800 il prima possibile.
2 maggio: stop alle esenzioni doganali per le spedizioni sotto $800 da Cina e Hong Kong
Mentre gli spedizionieri sono alle prese con questa prima tranche di irrigidimenti doganali in ingresso negli Stati Uniti, è dal 2 maggio che avrà effetto la decisione più critica: gli USA elimineranno infatti l’esenzione delle esenzioni doganali per le spedizioni di basso valore (al di sotto degli $800 in valore dichiarato) provenienti da Cina e Hong Kong. Finora, i venditori potevano inviare una spedizione de minimis al giorno per individuo con documentazione semplificata. Tuttavia, questa regola cambierà, e le spedizioni di basso valore dovranno essere sottoposte a una registrazione doganale formale.
Il Presidente Trump ha motivato questa misura facendone una questione di sicurezza nazionale e citando il contrabbando di fentanyl dalla Cina e la necessità di garantire una concorrenza più equa tra venditori americani e cinesi – di fatto, uno dei principali obiettivi dell’Amministrazione della Casa Bianca era colpire le grandi piattaforme e-commerce asiatiche come Shein e Temu. Le spedizioni verranno ora trattate singolarmente o aggregate in bocchi, aumentando i costi e i tempi di sdoganamento.
Secondo i dati della U.S. Customs and Border Protection, il valore medio di queste spedizioni è di $54, quindi l’impatto economico in quanto a dazi raccolti potrebbe essere limitato, ma le ripercussioni sulle vendite online si preannunciano significative, sia per la dilatazione dei tempi di consegna a causa dei controlli da eseguire su una massa enorme di prodotti, sia per l’imposizione di una serie di tariffe di valore minimo prestabilito che andranno a rendere meno convenienti gli acquisiti per i consumatori USA.
L’eliminazione dell’esenzione dai dazi per spedizioni di valore inferiore a $800 da Cina e Hong Kong potrebbe dunque ristrutturare le dinamiche del commercio internazionale, influenzando il mercato e-commerce, i prezzi dei prodotti importati e spostando flussi e logistica che vi stanno dietro.