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Anche l’AI può avere degli ‘angoli ciechi’: false speranze e proiezioni rischiose per il Retail

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Perché la fiducia eccessiva e la mancata adozione limitano il potenziale dell’Intelligenza Artificiale nel settore Retail

L’intelligenza artificiale (AI) sta rivoluzionando un po’ tutti i settori, spesso con un aspettative quasi messianiche da parte degli utenti.

Il settore Retail, come molti altri, è allettato dalla promessa di migliorare efficienza e esperienza cliente

L’inciampo è tuttavia dietro l’angolo: proprio il connubio tra una fiducia eccessiva e una mancata adozione limitano il pieno potenziale dell’AI. Una recente indagine di Blue Yonder rivela infatti che i rivenditori spesso sovrastimano la propria comprensione dell’AI, impedendosi di sfruttarne appieno le capacità. 

Il paradosso della fiducia eccessiva

Molte aziende impiegate nel Retail affermano di avere una comprensione completa dell’AI, ma, spesso, si tratta più che di sicurezza, di sicumera. 

Secondo la ricerca, «il più grande pericolo legato all’AI è concludere troppo presto di comprenderla». Proprio l’eccesso di fiducia può portare i rivenditori a sottovalutarne i rischi e, per paradosso, a ignorarne le vere potenzialità.

AI, ad usarla è una nicchia

Malgrado molti dirigenti affermino di conoscere l’AI, i dati dimostrano che la sua adozione è limitata: solo il 29% dei rivenditori utilizza l’AI predittiva, nonostante oltre l’80% si dichiari informato in proposito. 

Il forte divario tra conoscenza e utilizzo è indice di un’opportunità mancata: prima di tutto di reale competenza e di pratica, in secondo luogo di cogliere le opportunità di crescita che lo strumento offre se correttamente usato.

Image by fabrikasimf on Freepik

Implicazioni pratiche: opportunità mancate

Non è dunque un caso che i retailer spesso trascurino proprio le applicazioni più potenti dell’Intelligenza Artificiale, come l’AI predittiva, l’ottimizzazione dell’inventario e il miglioramento delle date di spedizione. 

A catena, ne derivano problemi di gestione dell’inventario e un’esperienza deludente per il cliente. Ad esempio, il 18% dei rivenditori utilizza l’AI per ottimizzare l’inventario, mentre solo il 16% migliora l’accuratezza delle date di spedizione.

Intelligenza Artificiale incompresa

Una delle sfide principali è rappresentata dalla comprensione limitata dell’AI. 

Un approccio sbagliato ma facilmente riscontrabile è il raggruppare diverse forme di AI in un concetto generico, ignorando le distinzioni fondamentali tra di esse. 

Senza una comprensione approfondita, applicare l’AI in modo efficace è impresa disperata.

La necessità di un approccio equilibrato

Per sfruttare appieno il potenziale dell’AI, i rivenditori devono bilanciare la fiducia con l’umiltà e abbracciare le opportunità offerte dalla tecnologia. 

L’AI è un campo in continua evoluzione e chi crede di conoscerlo appieno anzitempo potrebbe perdere il ritmo. È essenziale che i retailer comprendano le diverse forme di AI e dove ognuna trova migliore applicazione.

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