Materie prime e produttori locali: caso Diageo

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Diageo, azienda tra le più importanti nel mercato mondiale degli alcolici (nata dalla fusione nel 1997 di due imprese: la britannica GrandMet e l’irlandese Guinness Plc) ha annunciato il proprio piano per aumentare la propria spesa per l’acquisto di materie prime locali con lo scopo di intensificare l’impegno in un rifornimento più sostenibile.

Diageo ha intenzione di riconfermare il proprio impegno con le comunità agricole africane, con l’obiettivo di acquistare in questo mercato almeno l’80% del totale delle materie prime entro il 2020.

Come parte di questo piano, Diageo lavorerà con almeno 100’000 contadini in 8 Paesi: Nigeria, Kenya, Tanzania, Ethiopia, Ghana, Cameroon, Sud Africa e Uganda

Questa nuova strategia genererà un contesto più collaborativo per aiutare i piccoli contadini africani. Grazie anche a partnership strategiche con Syngenta, Bayer, Yara e banche locali, Diageo amplierà il proprio impegno per portare avanti altri interventi in settori chiave come l’agronomia, le assicurazioni, l’accesso ai crediti, il nutrimento del terreno e l’accesso ai diversi mercati.

Questa nuova strategia creerà comunità agricole più sostenibili economicamente, socialmente ed ambientalmente.

Nei mercati come Kenya e Nigeria, i piccoli produttori agricoli stanno già beneficiando di un pacchetto comprensivo che include diversi servizi: sementi migliorati, accesso al credito, assicurazioni e meccanizzazione. Diageo lavorerà, insieme ad altri partner, per espandere questi benefici anche agli altri Paesi sopra menzionati.

Siamo orgogliosi di collaborare con i produttori agricoli in Africa, aiutandoli a creare un business locale sostenibile attraverso il nostro programma di rifornimento di materie prime. Il 79% delle nostre materie prime già proviene, dall’Africa, siamo quindi molto vicini all’obiettivo 80% ma c’è ancora molto spazio per fare sempre di più” ha commentato David Cutter, Chief Sustainability Officer at Diageo.

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