Washington si oppone anche alla tassa globale sulle emissioni navali: la Casa Bianca ha annunciato l’intenzione di adottare misure commerciali ‘ritorsive’ contro i paesi che sosterranno la proposta dell’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) di introdurre una tassa sulle emissioni di anidride carbonica delle navi mercantili.
Per inciso, la proposta, avanzata in seno all’ONU, servirebbe a ridurre l’impatto ambientale del trasporto marittimo, uno dei settori più inquinanti a livello globale.
Secondo quanto riportato da Reuters il 4 settembre, il Dipartimento di Stato americano ha dichiarato di stare “attivamente esplorando e preparando azioni correttive, inclusi dazi, restrizioni sui visti e/o tasse portuali” nel caso in cui la proposta IMO venga approvata. L’obiettivo dichiarato è quello di “proteggere il popolo americano e i suoi interessi economici”, in una visione che inquadra anche le normative e linee guida ambientali in un’ottica esclusivamente commerciale.
Tassare le navi inquinanti, una proposta che divide
La misura proposta dall’IMO prevede l’introduzione di un sistema di tassazione sulle emissioni di CO₂ prodotte dalle navi, con l’intento di incentivare l’adozione di tecnologie più pulite e di finanziare progetti ambientali, specialmente nei paesi in via di sviluppo.
Ciò detto, Washington ha bollato il piano come una ‘tassa globale sul carbonio’, criticandone l’impatto potenzialmente negativo sull’economia statunitense e sulla competitività del settore navale nazionale.
La posizione americana ha sollevato preoccupazioni tra gli osservatori internazionali, che temono un indebolimento del consenso globale sulle politiche climatiche marittime: gli Stati Uniti, pur riconoscendo formalmente la necessità di ridurre le emissioni, sembrano così voler privilegiare approcci su base volontaria e soluzioni tecnologiche ‘interne’ rispetto a meccanismi fiscali multilaterali.
Prossime tappe decisive
La proposta dell’IMO deve ancora superare il voto ufficiale, previsto per ottobre, in una sessione che si preannuncia cruciale per il futuro della regolamentazione ambientale nel settore marittimo.
Se approvata, la misura potrebbe rappresentare una svolta storica nella lotta contro il cambiamento climatico, ma rischia di innescare tensioni diplomatiche e commerciali con gli Stati Uniti.
Nel frattempo, diversi paesi membri dell’IMO stanno valutando le implicazioni economiche e geopolitiche della proposta, mentre è presumibile che le lobby industriali intensificheranno la pressione sui governi per evitare l’introduzione di nuove tasse, in un confronto tra sostenibilità ambientale e protezionismo economico che è sul piede di guerra.