Sempre più propulsione eolica nella sostenibilità marittima

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La Neoliner Origin Image by Neoline

Il ritorno alla propulsione eolica per il comparto navale mercantile di grande stazza sta devenendo sempre più reale. Nel contesto travagliato della transizione ecologica del trasporto marittimo, che vede notevoli difficoltà nell’approvazione di regole condivise e di normative stringenti su motorizzazioni e carburanti sostenibili, l’impiego di vele ad alte prestazioni si sta profilando come una delle soluzioni più promettenti per ridurre consumi ed emissioni. Soprattutto, è una soluzione tecnologica perseguibile dalle singole compagnie armatrici senza entrare in contrasto con i regolamenti regionali e permette un retrofit di navi esistenti.

Uno degli ultimi esempi, emblematico nel suo genere, è il progetto Neoliner Origin, promosso dalla compagnia francese Neoline e sviluppato in collaborazione con le italiane OneSails e Flexon Composites. Cuore tecnologico dell’iniziativa è la vela in materiale composito 4T FORTE, progettata e prodotta interamente in Italia da Flexon per OneSails. Si tratta dell’ultimo caso di applicazione, che segue una serie di altre navi attrezzate negli ultimi anni con sistemi analoghi di velatura semirigida.

La vela 4T FORTE

La nave Neoliner Origin, una unità ro-ro lunga 140 metri e con una capacità di carico di 5.300 tonnellate, è dotata di due ali rigide “Solid Sail” da 1.050 m² ciascuna e tre fiocchi da 450 m² in 4T FORTE

Dietro al nome che ne contraddistingue il brevetto si cela un materiale, completamente riciclabile, è stato sviluppato per garantire massima resistenza e affidabilità in condizioni operative estreme. La configurazione velica, integrata con una propulsione ibrida diesel-elettrica e un sistema di routing meteorologico avanzato (D-ICE), consente una riduzione fino all’80% dei consumi di carburante e delle emissioni di CO₂.

Particolarmente importante è il dettaglio dell’integrazione nei sistemi di navigazione di un controllo costante in tempo reale delle condizioni meteo, in modo da raggiornare costantemente la rotta e il dispiegamento delle vele per trarre il massimo vantaggio possibile.

Il progetto, entrato in servizio con la prima traversata atlantica nell’ottobre 2025, rappresenta un benchmark per l’intero settore: come riportato da un servizio de Il Sole24Ore, Dede De Luca, CEO di OneSails, ha spiegato che i risultati attuali sono frutto di un percorso di innovazione iniziato oltre 18 anni fa, volto a dimostrare che performance, sicurezza e sostenibilità possono coesistere in un’unica soluzione.

Brands Hatch: la prima petroliera a vela

A conferma della crescente attenzione verso la propulsione eolica, il primo attracco europeo della Brands Hatch nel porto di Rotterdam ha segnato un altro momento storico. Si tratta infatti della prima petroliera di nuova costruzione equipaggiata con vele rigide WindWings®, sviluppate da BAR Technologies e installate da Union Maritime. Anche in questo caso l’obiettivo è chiaro: ridurre l’impatto ambientale del trasporto di idrocarburi, settore tra i più critici in termini di emissioni.

Durante il viaggio inaugurale, la nave ha dimostrato l’efficacia del sistema: oltre un terzo della spinta è stato generato esclusivamente dal vento, anche a pieno carico. Grazie all’ottimizzazione della rotta elaborata da Ascenz Marorka, sono state risparmiate 12,8 tonnellate di carburante in sole 24 ore, con una riduzione di 13 tonnellate di CO₂ al giorno per ciascuna vela. In condizioni ottimali, il risparmio ha raggiunto le 18 tonnellate di carburante al giorno per sei ore consecutive.

La Brands Hatch è la prima unità di una flotta che Union Maritime intende varare entro il 2030, costituita da navi cargo e petroliere tutte dotate di propulsione eolica. Il progetto è supportato dal consorzio AeroPower, che coinvolge partner strategici come Anglo-Eastern, Synergy e Atlantas Ship Management.

Un vuoto normativo da colmare

Nonostante i progressi tecnologici ci siano, il quadro normativo internazionale resta incerto. La decisione dell’IMO (International Maritime Organization) sulla strategia NetZero per l’abbattimento delle emissioni nel settore navale è stata rinviata, lasciando un vuoto di indicazioni operative per armatori e costruttori. 

In assenza di linee guida vincolanti, iniziative come quelle adottate nei casi della Neoliner Origin e della Brands Hatch assumono un ruolo ancora più rilevante, fungendo da modelli di riferimento per l’industria.

La sfida ora è duplice: da un lato, accelerare l’adozione di tecnologie mature e scalabili; dall’altro, spingere affinché le istituzioni internazionali definiscano un quadro regolatorio chiaro e coerente con gli obiettivi climatici globali.

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