IBM Impact Accelerator è un programma di sviluppo e cooperazione nato per aiutare organizzazioni non profit e istituzioni pubbliche a superare barriere tecnologiche e infrastrutturali, accelerando la loro capacità di generare impatto economico e sociale.
Lanciata nel 2022, Impact Accelerator è dunque definibile come un’iniziativa di innovazione sociale con l’obiettivo di supportare l’adozione di tecnologie avanzate – in particolare l’intelligenza artificiale (IA) – per affrontare sfide ambientali, economiche e infrastrutturali.
IBM, nel quadro dell’iniziativa, fornisce accesso gratuito proprio ad una serie di queste tecnologie avanzate, come l’IA, il cloud e il quantum computing, ma fornisce anche supporto metodologico tramite IBM Garage ed offre collaborazioni con esperti aziendali e partner esterni come EY e ServiceNow.
Ogni anno, cinque progetti vengono selezionati per affrontare una sfida globale: la coorte 2025 è dedicata alla modernizzazione delle catene di approvvigionamento, un settore strategico per la resilienza economica, la sostenibilità ambientale e la sicurezza alimentare ed energetica.
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Il legame tra IA e supply chain
Secondo una ricerca EY, nel 2024 solo il 3% dei dirigenti della Supply Chain ha dichiarato di avere catene prevalentemente autonome o automatizzate, nonostante il 35% preveda di raggiungere un alto livello di automazione entro il 2030.
L’IBM Impact Accelerator si propone di colmare questo divario, offrendo risorse tecnologiche, competenze e supporto metodologico per accelerare la trasformazione digitale delle catene di approvvigionamento.
Qui entra in gioco l’intelligenza artificiale, in quanto rappresenta un elemento chiave per ottimizzare la logistica e ridurre i costi operativi, ma anche per migliorare la sostenibilità e aumentare la capacità predittiva delle catene di fornitura.
L’IA consente di automatizzare processi logistici complessi, di ottimizzare l’uso delle risorse, siano esse energia, mezzi o personale, di prevedere le interruzioni o i colli di bottiglia e di gestire i rischi. Permette anche di automatizzare decisioni complesse.
Per fare ciò, l’IA analizza grandi volumi di dati in tempo reale integrandoli da fonti diverse, che contemplano i trasporti, il clima, la domanda e la produzione.
IBM mette a disposizione delle organizzazioni selezionate strumenti come watsonx.ai, IBM Cloud, Maximo, software di sostenibilità e tecnologie quantistiche, offrendo un’infrastruttura completa per la trasformazione digitale.
I progetti della coorte 2025
Cinque progetti internazionali sono stati selezionati per la coorte 2025, ciascuno con un focus specifico sulla logistica e la resilienza delle supply chain.
Si incontra ad esempio il progetto della Al-Baha University, in Arabia Saudita, che sviluppa CH-MARL, un sistema IA multi-agente per coordinare flotte di camion e attrezzature portuali in tempo reale con l’obiettivo di ridurre i tempi di inattività e le emissioni nei principali hub logistici sauditi, migliorando l’efficienza operativa.
Negli USA si trova la NREL Foundation, che lancia CAKE, una piattaforma IA per la condivisione di dati tra sistemi alimentari, energetici e idrici. Il progetto pilota si svolge in Indonesia e mira a rafforzare la resilienza delle supply chain interconnesse, con espansione prevista nel Sud-est asiatico.
Viene poi il turno del Polytechnique Montréal, in Canada, impegnato a sviluppare uno strumento decisionale basato su IA e quantum computing per la filiera forestale canadese. L’integrazione di dati operativi, gemelli digitali e ottimizzazione multi-obiettivo consente una pianificazione più sostenibile e precisa.
UNIDO è invece un progetto in capo all’ONU, che appronta un sistema per valutare la prontezza digitale e IA dei paesi, con focus su infrastrutture, competenze e maturità delle PMI. Il progetto parte da Brasile e Messico, con l’obiettivo di guidare politiche e investimenti in America Latina.
Infine, c’è il WRI Polsky Energy Center (India/Kenya): esso si prefigge di sviluppare una mappatura IA di impianti fotovoltaici tramite immagini satellitari ad altissima risoluzione. I dati saranno integrati in piattaforme open-source per supportare la pianificazione energetica inclusiva.
Ricadute globali e prospettive future
Il programma IBM Impact Accelerator ha già supportato 25 organizzazioni e portato benefici a circa 2,5 milioni di persone in ambiti come agricoltura sostenibile, energia pulita, gestione idrica e città resilienti. Con l’impegno ad investire 45 milioni di dollari in cinque anni, IBM punta a espandere ulteriormente l’impatto del programma.
Ogni progetto riceve supporto in due fasi: co-design con metodologia IBM Garage e sviluppo con misurazione dell’impatto. Il programma è affiancato da partner come EY (per quel che riguarda la formazione) e ServiceNow (per il supporto tecnico).
La coorte 2025 dimostra come l’IA possa trasformare radicalmente la logistica globale, rendendo le supply chain più intelligenti, sostenibili e capaci di affrontare le sfide del futuro. Un modello che sarebbe replicabile, ovviamente, anche in contesti italiani, europei e locali.



