Aeroporti: senza i ristori per i fornitori servizi essenziali a rischio crack

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Federlogistica lancia un grido d’allarme in nome delle società che operano servizi dipendenti dal trasporto aereo

La situazione del trasporto aereo è drammatica: come noto, la pandemia ha ridotto il traffico aereo passeggeri e, per quanto le merci abbiano ripreso a viaggiare in stiva, i volumi complessivi dei vettori attivi non è paragonabile ai livelli del 2019.

Federlogistica lancia l’allarme proprio per la necessità di ristori per le categorie di operatori che offrono servizi legati al volo, come ad esempio i rifornimenti agli aeromobili.

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Ristori per le società di servizi negli aeroporti

L’appello è stato lanciato al Ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti e al Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, Enrico Giovannini da Luigi Merlo, Presidente di Federlogistica-Conftrasporto.

Per gli aeroporti italiani, la cui attività è stata di fatto azzerata dalle conseguenze della pandemia, non si pone un problema di semplice rilancio, ma di vera e propria sopravvivenza.

In un vortice di totale blackout sono precipitate aziende importanti che garantiscono forniture essenziali e servizi al comparto aeroportuale fra cui, in primis, quelle che si occupano del rifornimento aereo.

«In un settore in cui i precedenti governi – sottolinea Merlo – hanno impegnato consistenti risorse solo per Alitalia senza ottenere alcun risultato concreto e riproponendo anzi oggi lo stesso scenario di mesi e anni orsono, Federlogistica-Conftrasporto chiede immediati ristori e quindi un’attenzione prioritaria per le imprese che, nel settore aeroportuale, non hanno ottenuto alcun sostegno e vedono oggi a rischio la propria sopravvivenza e, con questa, migliaia di posti di lavoro».

 

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