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Autotrasporto, l’obbligo di tachigrafo intelligente di seconda generazione slitta al 2025

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In extremis prima della fine dell’anno il Ministero dell’Interno ha decretato il rinvio dell’obbligo di tachigrafo intelligente di un altro anno

Slitta ancora, a fronte della difficoltà a reperire materialmente tachigrafi intelligenti di seconda generazione, l’obbligo ad installarli sui mezzi pesanti. Si tratta della seconda proroga dopo quella che ne dilazionava l’obbligatorietà dal 21 agosto al 31 dicembre 2023.

Con il nuovo provvedimento, tutto è rimandato al 18 agosto 2025, data entro la quale non sarà più possibile circolare senza, mentre rimane al 2026 l’obbligo di dotazione per i veicoli nuovi.

Già nello scorso agosto, Confindustria Toscana aveva dato conto delle interlocuzioni fra MIT e DG-Move della Comunità Europea in merito alle criticità nelle forniture di tachigrafi intelligenti di nuova generazione, con la stima di un consistente numero di veicoli di nuova immatricolazione che non sarebbe stato dotato di tali strumenti nella UE, dei quali circa 7.000 – 9.000 automezzi solo in Italia.

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Tachigrafo intelligente, la norma europea

Il tachigrafo intelligente di seconda generazione prende le mosse dal Regolamento di Esecuzione UE 2021/1228, che impone l’adozione della nuova versione dello strumento – la precedente è dal 15 giugno 2019 – ai veicoli di nuova immatricolazione con massa superiore alle 3,5 tonnellate impegnati in trasporti internazionali di merci e persone.

L’obbligatorietà riguarda i veicoli immatricolati a partire dalla data di applicazione del nuovo regolamento UE, con la prospettiva di estenderne l’uso anche agli automezzi di massa inferiore nei tre anni successivi. 

In teoria, secondo l’iniziale tabella di marcia, nell’agosto del 2025 ci sarebbe dovuto già essere un aggiornamento delle strumentazioni, mentre adesso si punta all’installazione entro quella data.

Tachigrafo intelligente di seconda generazione, cos’è?

Dal 15 giugno 2019, i tachigrafi digitali includono due moduli fondamentali: il GNSS (Global Navigation Satellite System) per la geolocalizzazione e il DSRC (Dedicated Short Range Communication) per la comunicazione a corto raggio delle informazioni memorizzate.

Il DSRC è un preselettore che identifica conformità o anomalie rispetto alla normativa vigente. Con il Pacchetto Mobilità I, il passaggio al DSRC sarebbe dovuto avvenire entro il 2024.

La seconda release del tachigrafo digitale, quella ora slittata al 2025, aggiungerà cinque parametri, concentrati sul rispetto dei tempi di guida. Le infrazioni richiederanno un’ispezione a bordo strada per l’applicazione di sanzioni.

Con la nuova release, sarà obbligatoria un’interfaccia Bluetooth per i sistemi di trasporto intelligenti (ITS). Verranno inoltre introdotti nuovi sigilli per garantire l’integrità del dispositivo, carte tachigrafiche riviste e la possibilità di aggiornare il software.

Il tachigrafo di seconda generazione registrerà automaticamente il passaggio di frontiera, contrastando l’abusivismo nel cabotaggio stradale. I controlli saranno estesi al rispetto dei tempi di guida, riposo dei conducenti e alla procedura di distacco degli autisti.

Il tachigrafo digitale versione 2 registra anche il carico/scarico merci e include meccanismi anti-manomissione: i dati dei conducenti sono conservati per 56 giorni, offrendo maggiore visibilità e facilitando il monitoraggio delle ore di guida e riposo.

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