Cambiamento climatico e logistica: minacce meteorologiche e resilienza nella Supply Chain

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Come le condizioni meteorologiche estreme mettono a dura prova le aziende di logistica e come queste possono prepararsi per il futuro

Sono ormai all’ordine del giorno e stanno causando eventi meteorologici estremi sempre più frequenti ed intensi: i cambiamenti climatici, infatti, non solo mettono in pericolo le vite umane e l’ambiente, ma hanno anche una ricaduta significativa sulle catene di approvvigionamento e sulle attività logistiche delle aziende in tutto il mondo.

Dal Nord America all’Europa all’Asia, i fenomeni meteorologici, come tempeste, inondazioni, ondate di calore e siccità, non si limitano più a una regione specifica ma si diffondono a livello globale, mettendo a dura prova la resilienza delle catene di fornitura e la continuità delle operazioni aziendali.

L’improvvisa insorgenza di condizioni meteorologiche estreme sta rappresentando una delle sfide più significative per le aziende di logistica e le loro supply chain: gli eventi che ne derivano infatti possono causare interruzioni, ritardi e costi aggiuntivi, rendendo ciclica e sempre più frequente la situazione di instabilità vissuta con il Covid.

Tuttavia, con la pianificazione adeguata, la diversificazione delle fonti di fornitura e l’adozione di tecnologie sostenibili, è possibile mitigare gli impatti negativi e costruire supply chain più resilienti.

La chiave per il successo futuro è l’adattabilità e la capacità di anticipare e rispondere ai cambiamenti climatici in corso.

 

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Impatto del cambiamento climatico sulle Supply Chain

Il rapporto “The Impact of Climate Change on the Global Logistics Industry” pubblicato nel 2022 da Logistics Bureau, una società di consulenza specializzata nel settore della logistica, analizza l’impatto del cambiamento climatico sull’intero comparto della logistica, identificando i rischi e le opportunità che derivano da questo fenomeno.

In particolare, evidenzia che il cambiamento climatico sta già avendo ripercussioni significative sul settore, attraverso una serie di fattori quali l’aumento della frequenza e dell’intensità di eventi meteorologici estremi, come tempeste, inondazioni, siccità ed ondate di calore Questi eventi possono causare danni alle infrastrutture logistiche, interrompere le operazioni di trasporto e distribuzione e danneggiare le merci.

Un altro fattore da non trascurare è, poi, l’innalzamento del livello del mare che sta minacciando le infrastrutture logistiche costiere, come porti e aeroporti. Questo potrebbe comportare la necessità di spostare le infrastrutture stesse in aree più sicure, con conseguenti costi significativi per le imprese di logistica.

Inoltre, il cambiamento climatico sta provocando trasformazioni nei modelli di produzione e consumo, che, a loro volta, influenzano la logistica.

 

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Gas serra e cambiamento climatico

Le crescenti emissioni di carbonio, strettamente legate al settore del trasporto merci, contribuiscono direttamente al cambiamento climatico, creando una sorta di circolo vizioso.

Il trasporto merci genera tra l’8 e il 10% delle emissioni globali di CO2, rendendolo uno dei principali responsabili dell’inquinamento atmosferico. Queste emissioni, una volta rilasciate nell’atmosfera, contribuiscono all’effetto serra, intrappolando il calore e causando innalzamenti delle temperature a livello globale.

Inoltre, i veicoli utilizzati nel trasporto su strada sono altamente vulnerabili agli eventi climatici estremi. Le tempeste possono causare danni ai mezzi e alle strade, mentre le ondate di calore possono mettere in pericolo la sicurezza dei conducenti. Questi effetti si traducono in ritardi nelle consegne, costi aggiuntivi e interruzioni della produzione, con conseguenze economiche a breve e lungo termine.

Un altro aspetto critico riguarda la produzione di materie prime agricole, fondamentali per molte catene di fornitura. Il cambiamento climatico sta portando a condizioni meteorologiche imprevedibili e spesso estreme, come siccità prolungate e inondazioni frequenti, che influenzano la produzione agricola. Questa incertezza mette a rischio la stabilità delle catene di fornitura alimentare e delle bevande, che sono strettamente legate a temperatura e precipitazioni stabili.

Da non sottovalutare, a tale proposito, l’aspetto ambientale ed etico: il settore alimentare e delle bevande è responsabile del 37% delle emissioni globali di gas serra, e il continuo aumento della popolazione mondiale pone una pressione sempre maggiore su queste catene di approvvigionamento.

L’interconnessione della produzione alimentare, il cambiamento climatico e le catene di fornitura logistica è evidente e rappresenta, sotto il profilo del contenimento dei fenomeni negativi, una sfida complessa.

 

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Misure per prevenire e mitigare gli impatti

Prevenire e mitigare gli impatti dei cambiamenti climatici sulle catene di forniture richiede un approccio olistico e l’implementazione di misure specifiche.

Tra le diverse strategie che possono essere adottate dalle aziende vi è la diversificazione delle fonti di fornitura per ridurre la dipendenza da una singola regione o fornitore, diversificando il rischio di eventuali eventi climatici negativi.

L’adozione di tecnologie sostenibili è, poi, fondamentale per mitigare l’impatto ambientale delle catene di fornitura. Le aziende possono, ad esempio, investire in veicoli e processi di produzione a basse emissioni di carbonio, contribuendo a ridurre le emissioni di gas serra. Inoltre, l’implementazione di soluzioni di gestione dell’energia può consentire di monitorare e ottimizzare il consumo energetico.

Tra le strategie che possono essere messe in pratica dalle aziende è da citare lo sviluppo di piani di continuità aziendale (BCP) specifici per il cambiamento climatico.

Questi piani devono prendere in considerazione gli impatti potenziali degli eventi climatici estremi e definire la procedura di risposta. Un esempio concreto potrebbe essere l’elaborazione di piani di emergenza che includono strategie per gestire le interruzioni causate da inondazioni, incendi o tempeste, con l’allocazione delle risorse e il coinvolgimento delle parti interessate chiaramente definiti.

Anche l’implementazione di sistemi avanzati di monitoraggio e tracciamento può aiutare le aziende a tenere sotto controllo gli impatti climatici sulle loro supply chain. Da citare, tra questi, l’uso di sensori meteo in tempo reale che può fornire informazioni preziose sulle condizioni meteorologiche e consentire un rapido adattamento alle sfide climatiche in corso, come la pianificazione di percorsi alternativi per il trasporto merci durante eventi meteorologici avversi.

È, infine, fondamentale investire in ricerca e innovazione per sviluppare nuove soluzioni che possano mitigare gli impatti dei cambiamenti climatici. E’ infatti possibile adottare tecnologie avanzate di previsione meteorologica per aiutare a pianificare in anticipo l’eventualità di eventi climatici estremi, riducendo l’impatto sulle operazioni.

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