Comitati Aziendali Europei e transizione ecologica, il futuro dei trasporti

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Sostenibilità ambientale e sociale promossa attraverso la diffusione dei CAE

Per rendere più sostenibile la logistica dei trasporti occorre maggiore consapevolezza. Partendo da questo assunto di base, si rende evidente anche la necessità di promuovere la presa di coscienza da parte delle stesse aziende di settore per impostare un futuro dei trasporti che sia votato alla transizione ecologica ed alla sostenibilità sociale.

Per coinvolgere le parti sociali di Paesi differenti occorre che vi siano dei canali di comunicazione condivisi ed una volontà a collaborare: secondo le associazioni di settore del mondo dei trasporti, la risposta sono i CAE, o Comitati Aziendali Europei.

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CAE, un progetto per la sostenibilità 

La Federazione autonoma dei sindacati dei trasporti-Fast Confsal, la confederazione Sistema Impresa e Assotrasporti/Eumove, rispettivamente rappresentate dal segretario generale Pietro Serbassi, dal presidente Berlino Tazza e dal presidente per l’Italia Secondo Sandiano, più altre sigle sindacali e datoriali, hanno aderito ad un progetto mirato ad agevolare la sostenibilità sociale e ambientale dei trasporti tramite la diffusione dei Comitati aziendali europei (Cae). 

L’iniziativa ha un’estensione comunitaria e coinvolge le parti sociali del settore in Italia, Lituania, Lettonia, Croazia, Macedonia del Nord, Romania, Bulgaria, Serbia e Spagna. Un percorso condiviso anche dalla Confederazione europea dei sindacati indipendenti (Cesi). Il progetto intende aumentare la consapevolezza dei potenziali benefici dei Cae per le aziende e i rappresentanti dei lavoratori migliorandone il funzionamento e incrementando la capacità di impatto sulle politiche ambientali dei trasporti.

 

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Potenziare la cooperazione 

Secondo le sigle aderenti all’iniziativa, il modo più efficace per gestire la fase critica dei trasporti, cui si somma anche la transizione prevista, è il rafforzare la cooperazione transnazionale.

«Promuovere i Cae significa sviluppare la cooperazione transnazionale sulla base di prassi più idonee e capaci di tutelare al meglio la posizione dei dipendenti incentivandone l’inclusione nel processo decisionale. Si tratta inoltre di agevolare percorsi di dialogo nei quali sarà possibile costruire negoziati più efficaci tra i rappresentanti dei sindacati e dei datori di lavoro con lo scopo di superare le sfide strategiche in riferimento ai mutamenti strategici, economici e tecnologici», è la tesi di Serbassi, segretario generale di Fast Confsal.

Puntare sulla compattezza aziendale

Un altro punto di vista è quello della compattezza interna all’azienda, che è fondamento di un ambiente di lavoro basato sulla fiducia, sul rispetto e sull’ascolto reciproco, sull’atteggiamento positivo.

Solo con simili presupposti è possibile mantenere l’impegno ai fini di una celere e realistica transizione verso il trasporto verde.

«Promuovere una nuova generazione di trasporti caratterizzati dall’impiego di tecnologie sostenibili sul piano ambientale – dice Sandiano di Assotrasporti/Eumove – è una sfida innegabile per le aziende e per i loro dipendenti. Un processo per certi versi inevitabile che necessariamente richiede un quadro negoziale più efficiente quale è quello disegnato dai Cae ma che le imprese non possono affrontare in solitudine. Le istituzioni, davanti a quella che si configura a tutti gli effetti come una rivoluzione, devono varare politiche nazionali e comunitarie improntate all’aiuto e al sostegno».

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